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La mostra Epiphanies a Marmomac svela nuove frontiere applicative e culturali della pietra naturale

La mostra sarà ospitata alla 59ª edizione di Marmomac, a Veronafiere dal 23 al 26 settembre

martedì 2 settembre 2025 - Redazione Build News

MARMOMAC 2025_EPIPHANIES_THE RETURN OF NATURAL STONE (1)

Indaga nuove applicazioni e frontiere della pietra naturale, la mostra performativa Epiphanies. A cura del designer e docente Raffaello Galiotto - e inserita nei quattro special project di The Plus Theatre, il padiglione di Marmomac interamente dedicato a visioni e futuro della pietra - l'installazione propone quattro progetti che hanno l’ambizione di rivelare nuove frontiere applicative e progettuali di questo straordinario materiale.

È l’imperfezione della Pietra di Vicenza, qualità Perla Blu di Grassi Pietre, a rivelarsi come gioco chiaroscurale che abita una cabina di meditazione, progettata da Matteo Fraticelli e Marcela Sottile di FROM architecture per Reasoning with stone.

Rivela l’inatteso The Return of Natural Stone il progetto materico dello studio Anne Hangebruch Mark Ammann Architekten insieme a Nerissa Yeung di Groupwork che sperimenta l’utilizzo della pietra come materiale alternativo all'abusato cemento armato, sottolineandone sia la forte componente ecosostenibile (la pietra può contenere fino al 99% in meno di carbonio incorporato) che la duttilità applicativa. Una rappresentazione plastica dei concetti chiave del progetto è sintetizzata dalla trave in arenaria e granito di Bamberger Natursteinwerk che sarà esposta in fiera, dove la pietra sembra letteralmente “sospesa” attraverso un sistema di compressione meccanica che permette l’utilizzo di strutture litiche verticali e orizzontali.

Sono riflessioni sul design parametrico, invece, Lucidum e Aracari, che indagano frontiere tecnologiche mai toccate prima, arrivando a sfidare le leggi della fisica. L’inglese Tara Moore, che ha trovato a Carrara la sua seconda casa, utilizza le tecnologie di Robologica per plasmare, secondo le sue visioni, una seduta in marmo bianco di Carrara, dove le linee tipiche della progettazione 3D restano visibili all’occhio, sottolineando il carattere totalmente robotico dell’opera. Si spinge a sfiorare il punto di rottura la sperimentazione di Ludson Moulin Zampirolli. La macchina guidata dall’uomo rivela nuovi orizzonti applicativi: grazie al calcolo parametrico, il taglio con filo diamantato di Pellegrini Meccanica e Decormarmi lavora un pezzo unico di quarzo di Granistone scoprendo proporzioni inedite.

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