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Smart green city: con la nuova norma ENEA-UNI l’edificio diventa il cuore della città sostenibile

Presentata la UNI 11973:2025, uno standard per progettare edifici intelligenti capaci di scambiare energia, dati e servizi lungo tutto il ciclo di vita

lunedì 22 dicembre 2025 - Redazione Build News

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Mettere l’edificio “intelligente” al centro della transizione ecologica e digitale delle città: è questo l’obiettivo della nuova norma UNI 11973:2025, sviluppata da ENEA e UNI – Ente Italiano di Normazione. Lo standard introduce un approccio innovativo alla progettazione, gestione e dismissione degli edifici, integrandoli pienamente nel contesto urbano e territoriale.

La norma si propone come riferimento per progettisti, imprese, amministrazioni pubbliche e comunità locali, supportando non solo la realizzazione di edifici smart, ma anche le strategie di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile dei territori.

L’edificio come servizio: il concetto di “Building as a Service”

Ispirata al modello del “Building as a Service”, la UNI 11973:2025 promuove edifici in grado di scambiare energia, dati e servizi con la rete urbana. L’edificio non è più un elemento isolato, ma diventa un nodo attivo capace di contribuire alla resilienza delle città, al miglioramento della qualità della vita e alla riduzione delle disuguaglianze sociali.

Un approccio integrato lungo tutto il ciclo di vita

Il cuore della norma è un approccio multilivello, multiscalare e multi-temporale.

Da un lato vengono integrate le prestazioni “verticali” dell’edificio lungo l’intero ciclo di vita, dalla progettazione alla dismissione o al riutilizzo. Dall’altro, vengono valutate le prestazioni “orizzontali”, che misurano la capacità dell’edificio di interagire con la città e con le infrastrutture energetiche e digitali.

Il ruolo strategico degli edifici nella transizione ecologica

«Edifici più intelligenti e sostenibili sono un investimento strategico per lo sviluppo competitivo, l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità delle nostre città», ha dichiarato Giorgio Graditi, Direttore generale di ENEA.

«La nuova norma introduce un approccio integrato lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio, offrendo standard e requisiti tecnici aggiornati per favorire la transizione ecologica e digitale e contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e di neutralità climatica al 2050».

Vantaggi per progettisti, imprese e pubbliche amministrazioni

La UNI 11973:2025 fornisce ai progettisti criteri avanzati già dalle fasi preliminari: dal monitoraggio in tempo reale dei consumi alla gestione smart degli impianti, fino all’adozione di soluzioni nature-based.

Per le imprese di costruzione, la norma rappresenta una guida operativa per realizzare edifici più performanti e sostenibili. Le amministrazioni pubbliche possono invece integrarla in regolamenti, bandi e programmi di rigenerazione urbana, mentre le comunità locali beneficiano di regole chiare che favoriscono partecipazione e qualità urbana.

I numeri dell’emergenza edilizia in Europa

L’urgenza di intervenire sul patrimonio edilizio è confermata dai dati: in Europa gli edifici sono responsabili di circa il 40% dei consumi energetici e delle emissioni, assorbono metà delle risorse estratte e generano oltre il 35% dei rifiuti dell’Unione.

Con il 75% del patrimonio edilizio inefficiente, la riqualificazione energetica potrebbe ridurre consumi ed emissioni fino al 5-6%, mentre l’impronta carbonica di materiali e processi costruttivi potrebbe diminuire fino all’80%.

Un riferimento chiave per le città del futuro

In questo contesto, la nuova norma ENEA-UNI si propone come uno strumento strategico per accompagnare la trasformazione delle città verso modelli più smart, verdi e inclusivi, in cui l’edificio diventa protagonista attivo della sostenibilità urbana.

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