Situato all'estremità meridionale del parco scientifico e tecnologico Savoie Technolac nella città di Chambéry, HELIOS ospita la sede dell'Istituto Nazionale Energia Solare (INES) il cui scopo è quello di promuovere lo sviluppo dell'energia solare. Consegnato nel mese di dicembre del 2013, l'edificio ospita i laboratori dell'Istituto, gli uffici amministrativi, così come il reparto di formazione, per una superficie complessiva di 7.500 mq. Particolarità della struttura è quella di esporre tutti i concetti e le tecniche messe in atto per la promozione e lo sviluppo di energia solare.
I requisiti energetici indicati nel bando di gara del 2007 hanno rappresentato la forza trainante del progetto. L'investimento complessivo di 20mln di euro è stato finanziato per gran parte dal Consiglio Generale di Savoie (16,6 mln) e la somma restante è stata fornita dal governo francese e dalla regione Rhône-Alpes.
Principi costruttivi
Gli studi di architettura di Michel Rémon e Frédéric Nicolas hanno lavorato insieme per integrare gli aspetti specifici del progetto, che includevano:
• aspetti tecnici e funzionali;
• aspetti bioclimatici, termici ed energetici;
• aspetti architettonici e urbanistici.
Compattezza
Oltre al rispetto dei requisiti funzionali, vi era la necessità di realizzare una struttura compatta, che contenesse le perdite di calore. L'edificio è stato concepito come un anello continuo, privo di angoli in facciata. Un design che ha consentito un estrema vicinanza delle aree di lavoro, creando un ambiente confortevole e amichevole. L'atrio interno, cuore del progetto, crea un'atmosfera unica in termini di luce e di spazio fruibile dagli occupanti all'infuori degli uffici e laboratori.
Integrazione al paesaggio
Da un punto di vista urbanistico e paesaggistico, la forma dell'edificio si adatta bene al paesaggio urbano circostante. La facciata principale evidenzia la vastità dell'edificio, mentre quella sul lato nord è stata concepita in modo da sfruttare al massimo l'apporto solare.
Aspetti bioclimatici
Da un punto di vista bioclimatico ed energetico, l'edificio è stato sviluppato in linea con il percorso del sole, sia durante il giorno che nel corso delle stagioni. La struttura si apre verso nord permettendo la brezza di regolare temperatura dell'atrio. Inclinata ad un angolo di 30 °, la grande ala dotata di sensori termici si affaccia direttamente sul lato sud. La vetrata dell'atrio è progettata sullo stesso asse nord-sud, con una leggera differenza di 10 °.
Ridurre i consumi
L'edificio ospita laboratori di ricerca ed aree caratterizzate da elevati carichi termici interni,che richiedono una ventilazione adeguata. La sfida era quella di progettare un edificio che non utilizzasse fluidi refrigeranti o combustibili fossili, e che non emettesse CO2. Per fare ciò, gli architetti hanno puntato su un consumo annuo inferiore ai 27 kWh per mq, di cui il 40% provenisse da energia solare. Alle buone prestazioni contribuisce la compattezza dell'edificio, l'installazione di pareti super-isolanti e vetrate con protezione solare.
Riscaldamento
Per il riscaldamento ci si avvale di un sistema di 280 mq a sensori solari che coprono circa il 40% del fabbisogno, unito a un bruciatore a pellet. La distribuzione del calore avviene tramite radiatori a bassa temperatura (la temperatura massima di base è fissata a 45 ° C) in modo da ridurre le perdite di calore ed emissione, massimizzando al contempo l'apporto del solare. In estate, la temperatura dell'edificio è controllata grazie alla ventilazione naturale.
Risparmio idrico
Particolare attenzione è stata riservata ai sistemi di gestione delle acque. Tutti i dispositivi idrici sono dotati di regolatori e riduttori di pressione, i rubinetti hanno un timer installato che interrompe il flusso di acqua in caso di non utilizzo e i i sistemi di scarico dei Wc sono in versione dual flush.