Il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia si è insediato oggi, 30 settembre 2025, eleggendo Presidente Christian Rocchi, all’unanimità, per il quadriennio 2025-2029. "Condivisione, confronto e collaborazione trasversale: sono questi i cardini del programma che porteremo avanti nel mandato appena iniziato, in continuità con la precedente consiliatura" ha esordito Rocchi appena assunto l’incarico. "I ringraziamenti, prima di ogni altra parola, vanno a coloro che hanno prestato servizio disinteressato mettendo il tempo delle proprie vite a disposizione della comunità: a tutte le colleghe e ai colleghi, agli uffici del nostro Ordine e al suo Direttore". Poi il riconoscimento a chi lo ha preceduto: "Al presidente Alessandro Panci e a tutto il Consiglio uscente va la riconoscenza dell’istituzione a cui apparteniamo e degli iscritti all’Ordine di Roma, per il lavoro di responsabilità svolto e l’impegno profuso nell’esclusivo interesse pubblico". Le altre cariche approvate oggi dal Consiglio OAR, anche queste all’unanimità, hanno indicato: Alice Buzzone, segretario; Carlo Zaffina, tesoriere; Lorenzo Busnengo e Maria Costanza Pierdominici, vicepresidenti.
Il neo presidente Rocchi ha inoltre sottolineato, nel suo primo intervento di fronte al nuovo Consiglio, come Roma sia "il risultato di differenti stratificazioni di edifici realizzati in epoche diverse", rimarcando che è "la stessa passione che rigenera le città" - e le fa diventare manifesto di ciò che siamo oggi, delle nostre idee e di come queste si siano evolute rispetto al passato - "a rendere le città nuclei attrattivi e produttori di cultura. Ogni nostro sforzo - ha concluso - sarà rivolto al raggiungimento di questo obiettivo ambizioso e coraggioso. Proprio perché siamo consapevoli della portata della sfida, fin dall’inizio del nostro mandato, lavoreremo per costruire una forza ‘allargata’ e condivisa con altre realtà, certi che dalla cooperazione ampliata e dal confronto possano nascere gli strumenti più efficaci e utili a costruire visioni importanti".
Il Presidente uscente Alessandro Panci, che ha guidato l’OAR nel quadriennio 2021-2025, ha sottolineato che quello di oggi "è un passaggio che avviene nel segno della continuità, con piena consapevolezza delle attività in corso e delle sfide che attendono la nostra professione". Gli architetti, ha aggiunto, "svolgono un ruolo centrale nella società: attraverso la progettazione, contribuiscono concretamente al miglioramento della qualità della vita e del bene comune. Gli Ordini professionali sono enti pubblici istituiti a garanzia dei cittadini. Dipendono dal Ministero della Giustizia e tutelano la qualità dell’esercizio professionale. Progettare e pianificare i nostri paesaggi, le architetture, i beni culturali e gli spazi pubblici rappresenta innanzitutto un dovere civico, fondato sui principi sanciti dall’articolo 9 della Costituzione. Nel congratularmi con i nuovi eletti, affido loro questo impegno con fiducia, certo che sapranno onorarlo all’interno dell’Ordine che conta il maggior numero di iscritti in Italia e in Europa. Auguro a tutti un lavoro proficuo, guidato da senso di responsabilità, visione e spirito di servizio verso la collettività".
La composizione completa del nuovo Consiglio dell’OAR
- Christian Rocchi, presidente
- Alice Buzzone, segretario
- Carlo Zaffina, tesoriere
- Lorenzo Busnengo, vicepresidente
- Maria Costanza Pierdominici, vicepresidente
- Raffaele Bencardino
- Sabina Brinati
- Sabina Calcabrini
- Marco Campagna
- Simone Cellitti
- Roberta Maria Dal Mas
- Giuliano Fausti
- Silvia Nigro
- Paolo Zappa
- Karin Bergher (iunior)
Il programma sulla base del quale sono stati eletti i 15 membri del nuovo Consiglio OAR ha individuato alcuni punti chiave su cui incentrare l’azione dell’Ordine di Roma nei prossimi quattro anni. Tra questi: restituire all’architettura e alla professione di architetto il ruolo che compete loro nella società e nelle trasformazioni del territorio e dei centri urbani; diffondere la qualità dell’architettura e la centralità del progetto, tutelare il professionista e la committenza nella gestione ordinaria della professione; promuovere l’utilizzo di incarichi professionali che tutelino committente e professionista, assicurando un alto livello di preparazione, aggiornamento e specializzazione attraverso un sistema di abilitazione, formazione semplificata e concreta e perfezionamento avanzato, nonché di compensi professionali adeguati; perfezionare e intensificare la comunicazione e favorire il dialogo tecnico-culturale tra professionisti e istituzioni; affrontare le sfide sociali ed ecologiche del nostro tempo attraverso l’esercizio della professione dell’architetto in tutte le sue articolazioni e scale di progetto, come il cambiamento climatico, la diversità culturale e sociale, l’uso delle tecnologie per semplificare e facilitare procedure ed elaborazioni.