Voghera compie un passo decisivo verso il futuro con la presentazione del masterplan per la rigenerazione dell’ex Caserma di Cavalleria Vittorio Emanuele II. Un progetto ambizioso che trasforma uno dei luoghi più simbolici della città in un nuovo polo multifunzionale di servizi, cultura e socialità, capace di restituire valore a uno spazio storico oggi in parte abbandonato.
Il masterplan, firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors, immagina la nascita di un vero e proprio “edificio-città”: un organismo urbano aperto e inclusivo, in cui residenze, funzioni pubbliche, spazi culturali e aree verdi convivono in un sistema integrato pensato per il benessere collettivo e per una comunità sempre più intergenerazionale.
Un progetto condiviso per il futuro della città
La presentazione ufficiale si è tenuta al Ridotto del Teatro Valentino Garavani alla presenza del Sindaco di Voghera Paola Garlaschelli, dell’Assessore di Regione Lombardia Elena Lucchini e degli architetti Stefano Boeri e Giorgio Donà. Il percorso progettuale è stato seguito sin dalle prime fasi dal Comune di Voghera, che ha accompagnato la definizione delle linee guida attraverso un dialogo costante con la cittadinanza.
L’intervento riguarda un complesso di 45.060 metri quadrati, costruito nella seconda metà dell’Ottocento e un tempo capace di ospitare quattro squadroni di cavalleria. L’obiettivo è restituire vita e funzione a questo grande patrimonio storico, trasformandolo in un polo pubblico accessibile, fondato su principi di sostenibilità, inclusione e innovazione.
«La rigenerazione dell’ex caserma rappresenta una delle scelte più importanti per il futuro della nostra città», afferma il Sindaco Paola Garlaschelli. «Un percorso che restituisce identità, funzioni e opportunità a un luogo centrale della nostra storia».
Funzioni pubbliche, residenze e un nuovo campus urbano
Il masterplan prevede una nuova distribuzione degli spazi e interventi mirati di manutenzione e ristrutturazione sugli edifici esistenti, che ospitano già uffici comunali, la Biblioteca Civica Ricottiana, il Museo di Scienze Naturali, il Museo Storico, l’Archivio Comunale e la Scuola Media Pascoli. Queste funzioni saranno rafforzate e integrate in un sistema unitario orientato alla qualità della vita urbana.
Tra gli elementi più innovativi del progetto vi è l’introduzione di nuove forme di residenzialità: senior living, con servizi dedicati all’autonomia e alla socialità della popolazione anziana, e residenze per studenti, affiancate da aule studio, spazi comuni e aree ristoro. In questo contesto si inserisce anche lo studio preliminare per un campus universitario urbano, pensato per rafforzare il ruolo strategico di Voghera all’interno del sistema accademico diffuso tra Pavia, Piacenza, Milano e Novara.
«Abbiamo immaginato un edificio multifunzionale e aperto, un organismo urbano che rinasce attorno a corti verdi capaci di accogliere traiettorie sociali, formative e culturali», spiega l’architetto Stefano Boeri. «Un progetto che guarda a Voghera anche come possibile nuovo punto di riferimento universitario regionale».
Le Corti di Voghera, cuore verde del progetto
Elemento centrale della rigenerazione è il sistema paesaggistico delle Corti di Voghera, una rete interconnessa di cortili e giardini che diventa il cuore pulsante del nuovo polo urbano. La Corte degli Eventi, nel cortile nord, ospiterà un grande auditorium all’aperto immerso nel verde, mentre la Corte della Cultura e dello Sport, nel cortile sud, sarà dedicata ad attività sportive, ricreative e culturali.
A completare il progetto, una rete di giardini tematici – dalla convivialità alla creatività, dall’educazione agli orti condivisi – pensati per favorire incontro, inclusione e didattica ambientale.
Un investimento in qualità urbana e coesione sociale
La nuova organizzazione degli spazi prevede anche uffici comunali ampliati, una biblioteca ripensata per tutte le fasce d’età, musei rinnovati, spazi per famiglie e infanzia, un centro sport e benessere, aree per coworking, attività creative e servizi commerciali. Un sistema complesso e integrato che punta a ridisegnare il rapporto tra cittadini e spazio pubblico.
«Un “edificio-città” in cui convergono servizi, paesaggio e socialità, pensato come luogo aperto e accogliente», conclude l’architetto Giorgio Donà. Con questo progetto, Voghera avvia una trasformazione destinata a restituire alla città uno dei suoi luoghi più rappresentativi, investendo su cultura, servizi e coesione sociale per le generazioni future.