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Distretti dell’idrogeno e settori ‘hard to abate’, disponibili 2,5 miliardi

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che individua le modalità di attuazione degli interventi 3.1 e 3.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

mercoledì 7 dicembre 2022 - Redazione Build News

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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica prosegue nella sua azione, prevista dalla “Missione 2 Componente 2” del PNRR, per sviluppare la produzione, la distribuzione e l’impiego dell’idrogeno verde e rinnovabile nei settori produttivi. E’ stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto (n.463 del 21 ottobre 2022) che individua le modalità di attuazione degli interventi 3.1 e 3.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con l’attribuzione dei complessivi 2,5 miliardi di euro previsti. “Questo decreto, predisposto dal precedente Esecutivo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – è un passaggio tecnico importante sulla strada del raggiungimento di un obiettivo del PNRR particolarmente ambizioso: promuovere una fonte pulita, partendo da quei settori produttivi in cui è più complesso decarbonizzare”.

Per l’Investimento 3.1, sono 450 i milioni di euro che il Ministero metterà a disposizione di progetti per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno verde o rinnovabile in siti industriali dismessi, permettendo così di creare le “Hydrogen Valleys”, in cui l’idrogeno è prodotto a partire da fonti rinnovabili nella zona e utilizzato localmente. Altri cinquanta saranno invece destinati a “progetti bandiera”, complementari e sinergici con i futuri distretti.

Il decreto suddivide inoltre le risorse destinate ad abbattere le emissioni di carbonio nei settori ‘hard-to-abate’ (Investimento 3.2), quali le industrie siderurgiche, della raffinazione del petrolio, della chimica, del cemento, di ceramica, carta, vetro e produzione alimentare. Un miliardo di euro è destinato a progetti per introdurre l’idrogeno verde e rinnovabile in questi settori, stabilendo precisi criteri per l’accesso alle risorse. Un altro miliardo andrà invece a progetti per la produzione di ferro preridotto mediante processo ‘direct reduced iron’ (DRI) alimentati in parte da idrogeno verde e/o rinnovabile, così da avviare la decarbonizzazione del settore siderurgico.

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