Nell'ultimo biennio le imposte sulla casa hanno garantito alla finanza pubblica 9,8 miliardi di euro meno del previsto.
La nota di aggiornamento al DEF, il Documento di economia e finanza, segnala - riporta il Corriere della Sera - un forte scarto tra la base imponibile teorica dell'imposta municipale unica (Imu), pari a 2.615 miliardi di euro, e quella reale, ossia il gettito effettivo incassato alla fine del 2013, pari a 1.844 miliardi.
IN UN BIENNIO SONO MANCATI BEN 9,8 MILIARDI RISPETTO ALLE ATTESE. Il divario - “tax gap” - è di circa il 30% pari a 5,6 miliardi di euro. Cioè ben di più dei 3,5 miliardi preventivati dal Governo per cancellare definitivamente la Tasi, la tassa sulla prima casa. Nel 2012 la differenza negativa ammontava a 4,2 miliardi: quindi, in un biennio (2012-2013) sono mancati ben 9,8 miliardi rispetto alle attese.
NON SOLO EVASIONE. A parte l'evasione fiscale, una significativa parte del mancato gettito deriva, per esempio, da errori di calcolo nei versamenti. La “tassazione immobiliare è maggiormente soggetta a forme non patologiche ma fisiologiche di tax non compliance, ovvero di bassa propensione all'adempimento dei contribuenti”, osserva la nota di aggiornamento del DEF.