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Le unità di terapia intensiva: tipologie, pianificazione e progettazione, impiantistica specialistica

Una recensione del libro "Le unità di terapia intensiva nozioni fondamentali. Tipologie di terapie intensive, pianificazione e progettazione, impiantistica specialistica”

lunedì 15 settembre 2025 - a cura di Progettare per la Sanità

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Riportiamo di seguito la recensione del libro "Le unità di terapia intensiva nozioni fondamentali. Tipologie di terapie intensive, pianificazione e progettazione, impiantistica specialistica” dell'autore  Armando Ferraioli.

"La Terapia Intensiva è un reparto che garantisce il più alto livello di cure intensive e trattamento del paziente con una malattia o una lesione critica come una compromissione acuta di uno o più sistemi di organi vitali con un’alta probabilità di deterioramento imminente o potenzialmente letale delle condizioni del paziente e anche a supporto di attività chirurgiche particolarmente invasive nella gestione post-operatoria. L’Unità di Terapia Intensiva (UTI), anche identificata come Rianimazione, è disposta in un’area separata e autonoma all’interno di un ospedale o di una struttura sanitaria ed è un reparto con un numero di posti limitato specializzato ad alta tecnologia, progettato per garantire un monitoraggio avanzato, un intervento rapido con tecnologie all’avanguardia a sostegno di funzioni vitali compromesse. È implicito l’impiego di personale altamente specializzato nel settore.

La Terapia Intensiva mira a mantenere le funzioni vitali per prevenire un ulteriore deterioramento fisiologico, ridurre la mortalità e prevenire la morbidità nei pazienti critici. Le Unità di Terapia Intensiva possono essere organizzate sia in base alle patologie del paziente che alle condizioni da trattare (come ad es. neurologiche, traumatologiche, ustioni, terapia intensiva medica e chirurgica) oltre che per fascia di età del paziente sia adulto che pediatrico o neonatale. Le Unità di Terapia Intensiva specializzate comprendono quindi: Unità di Terapia Intensiva medica, chirurgica, pediatrica e neonatale.

Le Terapie Intensive sono gestite da medici, infermieri e terapisti respiratori altamente qualificati e specializzati nella cura di pazienti in condizioni critiche. Queste Unità si distinguono dai reparti ospedalieri generali anche per un rapporto personale-paziente dedicato, orari e regole di visita più restrittivi che altrove e per l’accesso a risorse mediche. I pazienti possono essere direttamente trasferiti all’occorrenza da un pronto soccorso o da un altro reparto oppure a seguito di un intervento chirurgico particolarmente invasivo e ad alto rischio di complicanze. Gli ospedali possono avere varie Unità di Terapia Intensiva atte a soddisfare uno specifico requisito medico o una specifica tipologia di paziente come ad esempio: Unità di Cure Coronariche, Unità di Terapia Intensiva Neonatale, Unità di Terapia Intensiva Pediatrica, Unità di Terapia Intensiva Chirurgica, Unità di Terapia Intensiva Traumatologica, Unità di Terapia Intensiva Neurologica, Unità di Terapia Intensiva di Isolamento, Unità di Terapia Intensiva Geriatrica, Unità di Terapia Intensiva Psichiatrica, ecc.

La pianificazione e la progettazione di una nuova Terapia Intensiva deve essere organizzata da un team multidisciplinare comprendente un rappresentante del personale medico e paramedico, la direzione sanitaria, i progettisti architettonici e ingegneristici, il responsabile della sicurezza e lo specialista del controllo delle infezioni dell’ospedale. Affinché l’assistenza critica sia efficace anche nel futuro, tante sono le opportunità da cogliere per poter individuare e migliorare i molteplici aspetti dell’assistenza critica, compreso lo spazio fisico dell’Unità di Terapia Intensiva, le attrezzature e le tecnologie, i sistemi informatici, i sistemi di terapia intensiva e la ricerca. Considerando che il paziente rimarrà il punto focale è d’uopo implementare strategie mirate che si traducano in un’assistenza all’avanguardia e sempre più personalizzata per i malati critici.

L’Unità di Terapia Intensiva del futuro mira ad essere progettata e organizzata per favorire l’incremento della qualità della cura intensiva con una sostanziale riduzione degli effetti avversi ponendo enfasi sulle iniziative che possono avere un impatto sostanziale pre e post-cura di malati critici. Una progettazione “umanizzata” degli ambienti di Terapia Intensiva che tenga conto del confort anche e soprattutto “psicologico” del paziente, ne faciliterà l’approccio terapeutico e la ripresa. La riduzione del senso di “estraneità” degli ambienti e dell’isolamento dal mondo esterno attraverso l’introduzione di schemi che lo colleghino ai propri cari anche solo visivamente (se foneticamente impossibilitati) li aiuterà a non tagliare il proprio cordone psicologico con il mondo esterno, favorendo una voglia di ripresa e di guarigione salvifica.

Con la recente pandemia di COVID-19 sono stati evidenziati gli elementi chiave indispensabili per un’adeguata preparazione alle emergenze in futuro. Le Unità di Terapia Intensiva devono essere in grado di poter accogliere picchi di pazienti ed il personale deve essere in grado di gestire le fluttuazioni della domanda per meglio fronteggiare la gestione delle crisi/disastri. È indispensabile quindi la progettazione di un’Unità di Terapia Intensiva “resiliente” per migliorarne l’organizzazione in tempi standard e pandemici/crisi".

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