Il presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha depositato venerdì scorso un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole sullo stato di attuazione della legge per gli spazi verdi urbani.
Nell'interrogazione si ricorda che la legge 14 gennaio 2013, n.10 “prevede l’obbligo per gli Enti locali di incrementare gli spazi verdi urbani e le cinture verdi, e di adottare misure volte a favorire l’assorbimento delle polveri sottili e ridurre l’effetto “isola di calore”. Da ultimo viene ribadito anche l'obbligo significativo di piantare “un albero per ogni neonato”, già introdotto in Italia con la legge Cossiga - Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992”.
Si prevedono anche “misure per favorire la pareti verticali verdi, la tutele delle aree verdi esistenti di pertinenza degli edifici, le coperture verdi a fine di risparmio energetico, la tutela rafforzata delle piante monumentali, nonché la costituzione di un “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” presso il MAATM, con il compito di promuovere l’attività degli Enti locali in conformità a quanto previsto dalle legge stesse e di redigere un piano nazionale per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori città. E’ inoltre stabilito che il 21 novembre di ogni anno si celebri la 'Giornata nazionale degli alberi'”.
“Si tratta”, sottolinea l'interrogazione, “di una legge di buon senso e civiltà che deve dare un contributo importante al miglioramento della qualità dell’aria e al naturale all’assorbimento delle acque piovane nei nostri insediamenti urbani. Uno strumento al servizio del verde architettonico, alla bio-architettura che contribuisce a uno sviluppo urbano sostenibile, alla bellezza e alla qualità della vita delle nostre città e dei nostri paesaggi”.
A CHE PUNTO È L'ATTUAZIONE DELLA LEGGE. A quanto risulta a Realacci “quanto previsto dalla legge 14 gennaio 2013, n°10 sul verde urbano non risulta sufficientemente implementato dagli Enti locali”; nell'interrogazione si chiede pertanto “se i ministri interrogati siano a conoscenza della questione e se essa corrisponda al vero. Se, per quanto di competenza e per tramite del già costituito “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” non vogliano fornire dati sullo sviluppo del verde urbano, dell’impianto di alberi per ogni nato, delle coperture verdi, della tutela degli alberi monumentali, del bilancio arboreo anche con l’ausilio della Conferenza Stato Regioni. Promuovere politiche di cura del patrimonio arboreo nazionale è infatti interesse nazionale e raccoglie lo spirito della Giornata mondiale della Terra 2016 che promuove il progetto di piantare un albero per abitante del pianeta da qui al 2020 e concorre a rispettare gli obiettivi di riduzione della CO2 stabiliti alla COP21 di Parigi”.