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Congruità manodopera: la lettera di FINCO al Ministero del Lavoro

Il Direttore Generale FINCO, Dr. Angelo Artale, ha indirizzato una lettera al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul tema relativo alla congruità della manodopera

martedì 6 maggio 2025 - Redazione Build News

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Il Direttore Generale FINCO, Dr. Angelo Artale, ha indirizzato una lettera al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul tema relativo alla congruità della manodopera. Di seguito riportiamo il testo della lettera:

"Si fa seguito alla lettera inviata dalla scrivente Federazione al Ministro Orlando il 15 settembre 2021, prot. N. 259 di pari oggetto (allegata alla presente) per richiamare tutte le criticità ivi riportate.

A qualche anno di distanza le preoccupazioni palesate dalla scrivente si sono dimostrate tutte veritiere, ed il concetto di “affinità” all’attività edile sta comportato una situazione di continua tensione da parte delle imprese non edili con le Casse Edili che pretendono l’applicazione del contratto dell’edilizia e l’iscrizione alla relativa Cassa per quanti si trovano a svolgere una parte della loro attività in cantiere.

La situazione è stata poi aggravata dall’Accordo del 24/06/2022 che, senza continuare a coinvolgere le rappresentanze delle imprese specialistiche, ha definito – non è chiaro in base a quali competenze - anche le percentuali di congruità della manodopera per alcune lavorazioni specialistiche, facendo rientrare, di fatto, nell’alveo dell’edilizia alcune attività che edili non sono.

Questa impropria estensione sta creando enormi problemi all’operatività ed alla reputazione di imprese non edili (qualificate e strutturate) che o svolgono una parte minoritaria della propria attività in cantiere, o, che pur svolgendo integralmente la propria attività in cantiere (si pensi alle imprese di Restauro Specialistico qualificate nella categoria OS 2A, come ampiamente documentato dall’Interpello inviato a questa Direzione Generale dall’avv. Valentina Sessa in data 30.09.2024, anche per conto della scrivente oltre che dell’Associazione ARI ed altri ) non svolgono certo attività edile.

Alla luce di quanto sopra, nel chiedere un urgente incontro sul tema, si prospetta quanto segue:

  1. Esplicita esclusione per le imprese che non svolgono attività edile (e quindi applicano un CCNL diverso e pertinente all’attività svolta) dall’applicazione del DM 143/21;
  2. Per le attività in parte svolte fuori dal cantiere, calcolo della congruità sulla sola parte di manodopera presente in cantiere, precisando che lo svolgimento di una parte dell’attività in cantiere (per esempio la posa in opera di quando prodotto in stabilimento) non costituisce attività edile e non è quindi soggetta alla relativa regolamentazione contrattuale e previdenziale;
  3. Nuova valutazione delle percentuali di congruità per le lavorazioni specialistiche coinvolgendo nella definizione le rispettive rappresentanze di categoria (per quanto riguarda FINCO: OS2A, OS6, OS11, OS 12A, OS 12B, OS21, OS24, OS25);
  4. Omogenizzazione dei comportamenti e delle valutazioni dei soggetti preposti alla verifica della congruità, vigilata dal Ministero del Lavoro.

A latere, ci sia consentito rilevare l’inconsistenza dell’argomento “sicurezza sui luoghi di lavoro” come motivazione, da più parti utilizzata, a supporto del DURC di congruità della manodopera o dell’applicazione estensiva del contratto dell’edilizia (motivazione reiteratamente utilizzata anche in altre recenti iniziative legislative, come, per esempio, la proposta di legge dell’on. Simiani e altri, sull’accesso all’attività di imprenditore edile, AC 2027).

Il problema degli incidenti sui luoghi di lavoro in edilizia deve essere risolta nell’ambito del settore edile – settore che nel 2023 ha registrato il 15,6% degli incidenti mortali (fonte INAIL) - invece di cercare di inglobare artificiosamente nell’edilizia dei settori altamente qualificati ove la formazione dei dipendenti è questione di politica industriale da cui deriva una valutazione ben più attenta alle tematiche legate alla sicurezza, oltre che alla professionalità.

Nel confidare in un urgente approfondimento delle criticità esposte, che meglio potrebbero essere spiegate nel corso di un incontro, e confidando in un loro accoglimento, inviamo i migliori saluti, in attesa di riscontro con ogni compatibile urgenza".

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