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Coronavirus, il Consiglio dei ministri vara il decreto “Cura Italia” da 25 miliardi

Copertura di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Per gli autonomi e i liberi professionisti questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività. È anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali

lunedì 16 marzo 2020 - Redazione Build News

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Stamane il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “Cura Italia” che stanzia 25 miliardi di euro a sostegno dell'economia messa in ginocchio dall'emergenza coronavirus.

Il ministro dell'Economia e Finanze Gualtieri ha spiegato in conferenza stampa che sono 5 gli assi di intervento, “a partire dal primo, il finanziamento aggiuntivo di 3,5 miliardi per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile".

Il secondo asse di intervento, le misure di sostegno per l'occupazione, la difesa del lavoro e del reddito, "affiché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus, valgono più di 10 miliardi”. La ministra del lavoro Catalfo ha detto che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le imprese "con un solo dipendente".

Gualtieri ha confermato la copertura "di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo". Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, "questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività". E' anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali, per queste categorie.

Un'altra misura è l'estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore "speciale" per il personale sanitario) per chi ha bisogno di curare i figli. I permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni (500 milioni stanziati). I licenziamenti saranno congelati a partire dalle procedure avviate dal 23 febbraio, da quando cioè è scoppiata l'emergenza sanitaria. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.

Per quanto riguarda il credito, il titolare del MEF ha annunciato la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche e confermato la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi: Gualtieri ha parlato di un rinvio al 31 maggio "per le imprese che fatturano fino a 2 milioni" e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi. Infine, Gualtieri ha anticipato provvedimenti in favore delle categorie colpite direttamente dalla crisi, come il trasporto merci.

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