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Coronavirus: interrogazione al MiSE sull'esclusione dei serramenti metallici dalla riapertura delle attività

Dal 14 aprile ok alla produzione di infissi in legno e in pvc, ma non quelli in alluminio e in acciaio

mercoledì 15 aprile 2020 - Redazione Build News

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Il deputato del gruppo Misto Gianluca Rospi ha depositato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in merito all'esclusione dei serramenti metallici dall'aggiornamento – introdotto dal DPCM 10 aprile 2020 (LEGGI TUTTO) - delle attività alle quali è consentita la riapertura.

“Mai come in questo momento di emergenza sanitaria, ma oramai anche economica, il Governo dovrebbe ascoltare tutte le categorie industriali. Tra questi anche la filiera della produzione di serramenti metallici che protestano per l’esclusione dal decreto del 10 aprile per poter ripartire da oggi. È difficile capire come mai l’Esecutivo abbia fatto una disparità tra le diverse categorie di infissi visto che, da oggi, possono riaprire le produzioni di porte e finestre di legno e plastica, non blindate, ma non loro”, scrive su facebook il deputato Rospi.

“Basti pensare che queste ultime erano già state ammesse con il DPCM del 25 marzo in quanto annidate all’interno del macrocodice Ateco 22.2 ‘Fabbricazione di articoli in materie plastiche autorizzate ad operare’. L’allegato 3 però non includeva invece la voce Ateco 25.12.10 (Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte e cancelli metallici). Quindi da oggi ci sarà il via alla produzione di infissi in legno e in pvc, ma non quelli in alluminio e in acciaio. Mi rivolgo quindi direttamente al Ministro Patuanelli, chiedendogli di spiegare alla filiera interessata il perché di tale esclusione. Non crede, Ministro, che sia un errore grossolano che necessita di una correzione nell’elenco dei codici Ateco? È ora di dare la possibilità a tutti di pensare a come ripartire e soprattutto di spiegare quali sono i motivi che portano ad aprire, nello stesso settore, alcune produzioni ed altre no. È ora di ricominciare ma soprattutto di tutelare, per davvero, le nostre aziende dalla recessione”, conclude Rospi.

Leggi anche: “Coronavirus, restrizioni prorogate fino al 3 maggio. L'industria del legno inserita tra le attività consentite

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