Bocciato presso la 5° Commissione del Senato l'emendamento 10.0.19 degli Onorevoli Spinelli e De Priamo relativo allo Split Payment. L'emendamento presentato è il seguente: «Art. 10-bis (Abrogazione dello split payment) Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) l'articolo 17-ter è abrogato; b) all'articolo 30, comma 3, lettera a), le parole: «, nonché a norma dell'articolo 17-ter» sono soppresse.».
La Federazione FINCO, in seguito alla bocciatura, ha deciso di scrivere ai Signori Senatori membri della 5ª Commissione permanente (Programmazione economica, bilancio) del Senato della Repubblica.
Di Seguito riportiamo il testo della lettera:
"Come noto la Legge 190/2014 cosiddetta di “Stabilità” ha introdotto in Italia dal 1° gennaio 2015 il meccanismo dello “split payment”, che pone a carico delle Pubbliche Amministrazioni e di alcuni Enti il versamento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuati nei confronti delle stesse.
Come altrettanto noto, quanto sopra ha gravi conseguenze sull’equilibrio finanziario delle imprese specie quelle che operano nel settore dei lavori pubblici in Italia.
Ci si domanda a questo punto - in presenza di un obbligo ormai generalizzato di fatturazione elettronica nei rapporti con tutte le PP. AA. onde contrastare l’evasione dell’IVA - se la misura non abbia ormai l’unico scopo di creare cassa per l’Erario a scapito della liquidità delle PMI.
Rimaniamo quindi interdetti da tale bocciatura che, specie in presenza di un mondo bancario spesso ostico con le MPMI, drena liquidità alle medesime.
Chiediamo come FINCO che il meccanismo abbia termine e che il condivisibile emendamento di cui sopra possa trovare esito positivo, eventualmente anche attraverso diverso veicolo normativo".