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Le infrastrutture nel Def 2016: “project review” in funzione delle mutate condizioni di mercato

Per la prima volta si esplicita l'idea che tutte le opere debbano essere valutate in modo omogeneo e selezionate in modo trasparente

mercoledì 27 aprile 2016 - Redazione Build News

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Una strategia unitaria per il Paese su logistica e mobilità entro cui scegliere le infrastrutture utili; regole certe e chiare senza duplicazioni di ruoli tra attori; risorse finanziarie, etiche di capitale sociale e di competenze professionali.

Sono questi i tre punti fermi per investire in infrastrutture previsti nel documento “Strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica”, l’allegato “Infrastrutture” al Def 2016 (Documento di Economia e Finanza), approvato l'8 aprile dal Consiglio dei ministri.

VALUTARE TUTTE LE OPERE IN MODO OMOGENEO E SELEZIONARLE IN MODO TRASPARENTE. Al fine di concreto avvio al nuovo approccio, il MIT si sta dotando delle “Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche”, che costituiscono la leva attraverso la quale innescare il mutamento nell’approccio alla valutazione delle opere. L’idea di fondo è che tutte le opere debbano essere valutate in modo omogeneo e selezionate in modo trasparente.

PROJECT REVIEW” DELLE SCELTE PREGRESSE IN FUNZIONE DELLE MUTATE CONDIZIONI DI MERCATO. Ulteriore elemento di innovazione nel processo di realizzazione delle infrastrutture è la possibilità di revisionare le scelte pregresse (Project Review) in funzione delle mutate condizioni di mercato (domanda di mobilità e scenario infrastrutturale di riferimento).

MARCO PONTI (POLITECNICO DI MILANO): GRANDE POTENZIALE INNOVATIVO CHE POTREBBE ESSERE LIMITATO DA PRE-GIUDIZI. “Sembrano però emergere anche alcuni pre-giudizi che potrebbero essere usati strumentalmente per limitare il grande il potenziale innovativo del nuovo approccio”, osserva il prof. Marco Ponti su lavoce.info (clicca qui). Secondo Ponti “definire scelte modali o progettuali a priori in alcuni casi potrebbe contraddire il concetto di valutazione, perfettamente consolidato a livello europeo anche per la dimensione ambientale (i “costi esterni”), e oggi pienamente promosso dai contenuti metodologici innovativi proposti dall’allegato infrastrutture del Def”.

Secondo il docente, che insegna economia dei trasporti al Politecnico di Milano, “ingenti investimenti e sussidi a favore dei modi di trasporto a minore impatto ambientale hanno ricadute che possono essere quantificate in pochi punti percentuali di riduzione della quota di trasporto su gomma”.

Leggi anche: “Infrastrutture, nell'allegato al DEF 2016 lo sviluppo urbano sostenibile tra le linee guida

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