Il Gruppo Mapei, leader mondiale nella produzione di prodotti chimici per l’edilizia, ha inaugurato a Sagstua, nel comune di Nord-Odal (Norvegia), un nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo dedicato alla tecnologia del calcestruzzo sostenibile.
Alla cerimonia hanno partecipato il ministro norvegese dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Nils Kristen Sandtrøen, l’Ambasciatore d’Italia in Norvegia e Islanda Stefano Nicoletti e diverse autorità locali, a conferma dell’importanza strategica dell’iniziativa.
11 milioni di euro per l’edilizia del futuro
Il progetto ha richiesto un investimento complessivo di 127 milioni di corone norvegesi (circa 11 milioni di euro), di cui 26,4 milioni finanziati da Innovation Norway, l’ente governativo che sostiene lo sviluppo sostenibile delle imprese nel Paese.
Il nuovo laboratorio svolgerà un ruolo chiave nella ricerca di tecnologie avanzate per un calcestruzzo a basse emissioni, contribuendo alla transizione ecologica del settore delle costruzioni.
Il centro rappresenta anche un tassello fondamentale del più ampio progetto di ampliamento dello stabilimento Mapei Norvegia, avviato nel 2024 alla presenza del primo ministro Jonas Gahr Støre. L’obiettivo è ambizioso: favorire la riduzione di 450.000 tonnellate di CO₂ – pari al 7,5% del totale richiesto alla Norvegia continentale entro il 2030.
Tre linee di ricerca per abbattere l’impatto ambientale
«Il calcestruzzo è un materiale essenziale nelle costruzioni, con un consumo globale di circa 30 miliardi di tonnellate all’anno, secondo solo all’acqua, e responsabile dell’8% delle emissioni totali di CO₂» – spiega Marco Squinzi, AD Mapei.
Per questo il nuovo laboratorio lavorerà, in coordinamento con il centro corporate di Milano, su tre assi di sviluppo strategici:
- produzione di cemento a basse emissioni di CO₂
- produzione di calcestruzzo a basse emissioni di CO₂
- incremento del riciclo all’interno del processo industriale
Obiettivi che mirano a migliorare le prestazioni dei materiali, riducendo in modo significativo l’impatto ambientale e generando benefici per l’intero settore.
Un modello di collaborazione tra pubblico e privato
Secondo Veronica Squinzi, AD Mapei, «per affrontare questa sfida è necessaria una stretta collaborazione tra pubblico e privato».
Il progetto è infatti il risultato di quasi trent’anni di attività di Mapei in Norvegia e di una rete di relazioni che ha permesso la realizzazione di importanti opere infrastrutturali e architettoniche, tra cui:
- il tunnel ferroviario Follobanen, che collega Oslo a Ski
- l’aeroporto di Bergen
- la Oslo Opera House
- il Global Seed Vault delle Svalbard
Interventi che dimostrano come innovazione, resilienza e sostenibilità possano procedere insieme, contribuendo alla crescita del Paese e dell’azienda.
Una presenza solida nel mercato norvegese
L’Ambasciatore d’Italia in Norvegia e Islanda, Stefano Nicoletti, ha ribadito il valore strategico dell’investimento, sottolineando come contribuisca agli obiettivi di riduzione delle emissioni nei settori “hard to abate”.
Mapei è presente in Norvegia dal 1999, anno dell’acquisizione dell’azienda locale Rescon. Oggi opera con una sede produttiva e commerciale a Sagstua, dove registra un fatturato di 1,3 miliardi di corone norvegesi (circa 112 milioni di euro) e impiega circa 220 dipendenti.
La filiale norvegese si distingue per la capacità di sviluppare prodotti duraturi, performanti e adatti al clima artico, confermando la visione del Gruppo orientata alla qualità e alla sostenibilità.
Un centro che guarda al domani
Con l’apertura del nuovo laboratorio di Sagstua, Mapei rafforza il proprio impegno globale a favore di una edilizia più sostenibile, investendo in tecnologie che potranno essere adottate anche in altri mercati grazie alla presenza internazionale del Gruppo.
Un passo importante verso un futuro in cui costruire significherà innovare, ridurre le emissioni e proteggere l’ambiente, senza compromessi sulla qualità.