La Conferenza dei servizi condurrà a breve all’emanazione dei bandi per la realizzazione dei lavori di realizzazione dei primi edifici – per i quali sono già disponibili risorse per 60 milioni di euro - che conterranno l'infrastruttura per l'innovazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico.

A regime il tecnopolo del capoluogo emiliano ospiterà tra i 1200 e 1.400 addetti - ricercatori, tecnici e impiegati – e sarà il più grande della regione, nell'ambito di una rete che ne prevede uno per provincia, due a Bologna e uno per supportare il distretto biomedicale di Mirandola, ognuno dei quali direttamente connesso alle imprese del territorio e alle vocazioni produttive. Bologna avrà anche il ruolo di hub, vale a dire di centro di coordinamento della rete.
A regime dal 2019
In cento giorni dall’avvio della Conferenza dei servizi - fatto salvo eventuali sospensioni e proroghe - saranno acquisiti tutte le necessarie autorizzazioni, nulla osta e assensi: con l’approvazione del progetto definitivo saranno attivate le procedura di gare per l’appalto integrato (relativo a progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori). Questa fase dovrà essere conclusa nella primavera 2016, mentre il tempo stimato di realizzazione delle opere è di 3 anni prevedendo l’utilizzo degli spazi edificati a partire dal 2019. Parallelamente, ed in tempi coerenti e compatibili, saranno portate a compimento le ulteriori procedure di gara per il completamento della prima fase di intervento (lotto 2 ed assegnazione della Centrale energetica a una Energy Service Company, Esco).??Il progetto è dello studio Gmp – von Gerkan, Marg & Partner con sede principale ad Amburgo (in associazione con altri professionisti tedeschi e italiani: Werner Sobeck, Studio TI società cooperativa, Aldo Antoniazzi, Marco Baccanti e Carlo Carli) che è risultato vincitore, nel maggio 2012, del Concorso internazionale di progettazione per il recupero e la riqualificazione della ex- Manifattura Tabacchi di Bologna.Il Tecnopolo
Nel Tecnopolo saranno ospitate sia grandi istituzioni di ricerca (Enea, Ior e Università di Bologna), sia le funzioni di coordinamento della Rete, rappresentate da Aster nonché altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca applicata di rilevanza industriale e territoriale, a partire da Lepida Spa, la società regionale che coordina l’Agenda Digitale e la realizzazione della banda larga e ultra larga. Ma la sfida principale futura sarà quella di attrarre nei molti spazi a disposizione, imprese di alta tecnologia che arriveranno nel nostro territorio e che vorranno insediarsi a stretto contatto con i laboratori.
Lo Ior (Istituti Ortopedici Rizzoli) trasferirà nel Tecnopolo il nuovo Dipartimento RIT (Rizzoli Innovazione Tecnologica) articolato in 6 unità di ricerca negli ambiti della Medicina rigenerativa e la ricostruzione tissutale in ambito muscolo-scheletrico, dei materiali biocompatibili e delle nano-biotecnologie, della bioingegneria e della bio informatica clinica, insieme ad alcune importanti infrastrutture di ricerca, come lo stabulario e la banca dell’osso.L’Enea porterà tutta la struttura di ricerca presente in Emilia-Romagna, ad eccezione della sede di Faenza e del Brasimone e in particolare i 4 laboratori legati alla Rete Alta Tecnologia riguardanti l’efficienza energetica, l’ambiente, la tracciabilità dei materiali, l’interoperabilità.
L’Università di Bologna si insedierà inizialmente con il laboratorio sull’edilizia e con il proprio consorzio di ricerca, realizzato con l’Unione Industriali, T3 Lab, specializzato nell’informatica, microelettronica e sensoristica.