L’opposizione a nuove estrazioni di idrocarburi offshore costa cara al nostro Paese – non solo in termini di indipendenza energetica. L’Italia dovrà infatti pagare anche un risarcimento da 190 milioni di euro alla società britannica Rockhopper Exploration, che ha vinto un arbitrato internazionale riguardante la piattaforma petrolifera “Ombrina Mare”. Quest’ultima avrebbe dovuto essere installata in provincia di Chieti, all’altezza di San Vito, ma il progetto era stato bloccato per l’opposizione dei cittadini: nel 2016, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico, all’epoca guidato da Federica Guidi, aveva deciso di fermare le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi offshore entro le 12 miglia dalla costa. Complessivamente, lo stop aveva riguardato 27 autorizzazioni.
Il Centro internazionale per il regolamento delle controversie (Icsid), pronunciandosi sull’arbitrato iniziato l’anno successivo, nel 2017, ha riconosciuto alla compagnia petrolifera una compensazione di 190 milioni di euro, più interessi del 4%, capitalizzati annualmente dal 29 gennaio 2016 fino al momento del pagamento. Ad annunciarlo è la stessa Rockhopper, secondo cui il mancato rilascio della concessione ha violato il Trattato sulla Carta dell’Energia.
Accordo, quest’ultimo, contestato dagli ambientalisti “no triv”, proprio perché permette alle multinazionali petrolifere di fare causa agli Stati e ottenere lauti risarcimenti. Secondo Maria Rita D’Orsogna, fisica e ambientalista, storica oppositrice del progetto, “È una decisione che lascia noi italiani, e me, con un po’ di amarezza e che mostra ancora una volta quanto corrotti siano i “poteri forti”. Questo arbitrato, composto da tre uomini non italiani e vicini al mondo dell’industria e del petrolio, non si è mai preoccupato di coinvolgere i residenti, di capire il perché delle nostre battaglie, di vedere quanto più bella e più sana sia la Costa dei Trabocchi oggi, con il fiorire di mille attività turistiche, rispetto a ciò che la Rockhopper voleva farne. L’Italia pagherà 190 milioni di euro, ma non abbiamo perso. Davide ha fermato Golia e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Abbiamo salvato l’Abruzzo dalle trivelle”.