La Commissione Europea ha rivisto la propria proposta sul futuro delle caldaie a gas, smontando l’ipotesi di un blocco alla vendita dal 2029 che aveva suscitato preoccupazioni nel settore. Nella nuova bozza di aggiornamento dei regolamenti Ecodesign ed etichettatura energetica per riscaldatori e scaldacqua, l’approccio cambia: non più una soglia di efficienza irraggiungibile per le tecnologie attuali, ma un incremento progressivo dei requisiti minimi e un maggiore coinvolgimento degli Stati membri nelle strategie di phase-out dei combustibili fossili.
Un Ecodesign aggiornato e più aderente al mercato
Il pacchetto rivisto interviene sui regolamenti che disciplinano generatori di calore, scaldabagni e serbatoi di accumulo, aggiornandone i parametri tecnici alla luce dell’evoluzione tecnologica degli ultimi anni. Le nuove disposizioni continuano a seguire la traiettoria europea verso edifici più efficienti, ma evitano di introdurre, come di fatto accadeva nella precedente bozza, un requisito di rendimento intorno al 115% che avrebbe escluso dal mercato tutte le caldaie a gas.
La soglia di efficienza proposta ora risulta compatibile con le prestazioni delle caldaie a condensazione già disponibili, lasciando sul mercato anche alcuni modelli tradizionali, pur in un contesto che favorirà sempre più soluzioni ibride e pompe di calore.
Dalla bozza iniziale al testo aggiornato: cosa cambia
Nella versione originale del regolamento, l’innalzamento dei requisiti minimi a livelli non raggiungibili da tecnologie a combustione aveva prodotto la percezione diffusa di un “quasi bando” delle caldaie a gas dal 2029. La revisione, invece, introduce valori più realistici, mantenendo l’obiettivo di eliminare progressivamente i prodotti meno efficienti, ma senza chiudere la porta alle caldaie di nuova generazione.
Restano centrali i requisiti legati alla durabilità, alla possibilità di riparazione e alla riduzione dell’impatto ambientale dei dispositivi lungo tutto il loro ciclo di vita. In parallelo, cresce l’attenzione verso sistemi più facilmente integrabili in soluzioni ibride e in architetture energetiche più intelligenti.
Il legame con la direttiva “Case Green”
La revisione dell’Ecodesign non modifica il quadro complessivo della strategia europea per la decarbonizzazione degli edifici. La direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), nella sua nuova versione, conferma infatti l’obiettivo di uscita dai combustibili fossili per gli impianti termici entro il 2040.
Gli strumenti per raggiungere questo traguardo saranno però differenziati per Paese: incentivi, piani nazionali di riqualificazione e misure specifiche dovranno guidare un percorso più coerente con la realtà dei singoli mercati.
Etichette energetiche più chiare e più informative
Il pacchetto introduce anche importanti novità sul fronte dell’etichettatura. La scale energetica tornerà al formato A–G, più comprensibile per consumatori e progettisti.
Tra le innovazioni previste:
- QR code con accesso diretto alle schede tecniche nella banca dati EPREL;
- informazioni sul livello di rumore;
- icone che segnalano compatibilità con sistemi intelligenti;
- simboli dedicati alle pompe di calore con refrigeranti a basso impatto climatico.
Questi aggiornamenti mirano a facilitare confronti più accurati tra prodotti e a orientare il mercato verso soluzioni sempre più sostenibili.
Requisiti tecnici rinnovati per prove, ricambi e conformità
La revisione introduce nuovi metodi di prova, più coerenti con le condizioni di utilizzo reali, per misurare rendimento, emissioni e rumore. Vengono inoltre rafforzati gli obblighi di disponibilità dei pezzi di ricambio e i criteri di progettazione orientati alla riparabilità.
Per molte tipologie di generatori, incluse le caldaie fino a 400 kW, è previsto l’obbligo di valutazione della conformità da parte di organismi indipendenti, con l’obiettivo di migliorare la comparabilità delle prestazioni dichiarate.
Un’ulteriore novità riguarda la possibilità, in futuro, di misurare e visualizzare i consumi energetici direttamente sull’apparecchio o tramite sistemi di supervisione, in linea con la crescente diffusione di soluzioni smart.
La fase di consultazione e gli step successivi
Il testo è attualmente in consultazione pubblica. Una volta raccolti i contributi di governi, associazioni, produttori e stakeholder, la Commissione potrà apportare ulteriori modifiche prima del voto in comitato e dell’adozione definitiva.
L’avvio delle nuove regole sarà graduale, con periodi transitori che permetteranno al mercato di adeguarsi.