Nessun passo indietro sui controlli delle caldaie e nessuna riduzione degli standard di sicurezza ed efficienza energetica. A fare chiarezza è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), intervenuto per smentire alcune interpretazioni emerse sulla stampa in merito allo schema di decreto che aggiorna le regole su controlli e ispezioni degli impianti termici negli edifici.
Il Ministero sottolinea innanzitutto che il provvedimento è ancora in fase di bozza e che, prima dell’adozione definitiva, dovrà ottenere il parere della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato.
Controlli e ispezioni: due attività diverse
Uno dei punti centrali del chiarimento riguarda la distinzione tra:
- controllo di efficienza energetica, che resta un obbligo periodico a carico del responsabile dell’impianto e deve essere effettuato da un tecnico abilitato;
- ispezioni o accertamenti, svolti invece a campione dalle autorità competenti per verificare il rispetto della normativa.
Secondo il MASE, questa distinzione rimane pienamente confermata anche nel nuovo schema di decreto e non comporta alcuna riduzione delle tutele per cittadini e ambiente.
Cosa cambia con il nuovo schema di DPR
Rispetto alla disciplina attualmente in vigore, il decreto introduce alcune modifiche mirate, calibrate in base alla tipologia e alla potenza degli impianti:
- per gli impianti a gas con potenza compresa tra 70 e 100 kW, la periodicità dei controlli viene ridotta da quattro a due anni;
- viene innalzata la soglia minima di potenza per l’assoggettamento ai controlli, superando i precedenti limiti di 10 e 20 kW;
- resta invariata la cadenza quadriennale per gli impianti a gas con potenza tra 20 e 70 kW;
- non cambiano le regole sui controlli degli impianti alimentati a combustibili solidi, che mantengono le stesse frequenze previste oggi.
Più attenzione agli impianti più diffusi
Secondo il Ministero, l’impostazione del nuovo decreto non indebolisce il sistema dei controlli, ma lo rende più coerente con la realtà del parco impiantistico nazionale. Le verifiche obbligatorie diventano infatti più frequenti per gli impianti più diffusi, ossia quelli che hanno il maggiore impatto in termini di consumi energetici ed emissioni.
L’obiettivo dichiarato resta quello di garantire un equilibrio tra sicurezza degli impianti, riduzione delle emissioni e razionalizzazione degli obblighi, evitando appesantimenti inutili per impianti di minore rilevanza.
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