Il 13 novembre 2025, presso BASE Milano, si è tenuta la seconda edizione degli Stati Generali del Rinnovamento Energetico (SGRE), appuntamento promosso da Rete Irene, il network composto da 15 aziende e 8 partner industriali dedicati alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato chiaro fin dall’apertura: riportare il tema del rinnovamento energetico e sismico al centro delle politiche nazionali, superando l’instabilità normativa degli ultimi anni e costruendo un quadro strutturale di incentivi duraturi e sostenibili.
230 interventi e 297 milioni di euro investiti: i numeri del quinquennio 2021-2025
Nel periodo 2021-2025, Rete Irene ha completato:
- 230 interventi di rinnovamento profondo,
- per un valore complessivo di 297 milioni di euro,
- con un risparmio annuo di 32,6 milioni di kWh di energia primaria da fonti fossili.
Numeri che certificano un impatto concreto sia in termini di riduzione dei consumi, sia di miglioramento della sicurezza strutturale degli edifici.
Le richieste alla politica: stabilità, pragmatismo e nuovi strumenti finanziari
Al centro dell’intervento del presidente Manuel Castoldi, un appello alle istituzioni per una strategia nazionale stabile, capace di integrare:
- incentivi strutturali,
- Conto Termico 3.0,
- gestione intelligente dell’energia,
- direttiva EPBD,
- strumenti finanziari evoluti,
- tutela ambientale e valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Castoldi sottolinea come la filiera abbia dimostrato la propria capacità di generare valore per il Paese, chiedendo ora un quadro normativo che consenta continuità e pianificazione.
Anche Enrico Zanetti, consigliere del MEF, ha riconosciuto la solidità della proposta, definendola «seria e sostenibile, in grado di offrire benefici reali a cittadini e imprese».
Superare l’incapienza fiscale: oltre cessione del credito e sconto in fattura
Durante il confronto tecnico è emerso un nodo centrale: le attuali regole Eurostat rendono non più percorribili i modelli di:
- cessione del credito,
- sconto in fattura.
Di conseguenza, il settore richiede nuovi meccanismi alternativi, compatibili con i vincoli europei e capaci di sostenere i soggetti incapienti dal punto di vista fiscale o funzionale.
Conto Termico 3.0 ed EPBD: opportunità per una politica di lungo periodo
Ampio spazio è stato dedicato alle nuove traiettorie aperte da:
Conto Termico 3.0
Una misura strutturale da 920 milioni di euro annui, con contributi a fondo perduto destinati a:
- pubbliche amministrazioni,
- privati,
- enti del terzo settore.
Rappresenta uno dei pilastri per garantire continuità al mercato dell’efficientamento energetico.
Direttiva EPBD
La nuova normativa europea rafforza l’urgenza di intervenire sul patrimonio edilizio esistente con strategie nazionali strutturate e calendari chiari.
Casi studio: risparmi fino al 66% e impatto sociale nel terzo settore
La presentazione dei casi reali ha messo in evidenza benefici tangibili:
- RSA Bellani di Monza e Croce Rossa di Bergamo: risparmi energetici >50%, 4.890 m² coibentati, nuovi serramenti e impianti fotovoltaici con accumulo.
- Casa Cambiaghi di Monza: -40% di fabbisogno energetico.
- Istituto Geriatrico Vergani e Bassi di Gorgonzola: -66% di consumi e maggiore sicurezza sismica.
Questi interventi dimostrano come la riqualificazione energetica sia anche una leva di equità sociale, migliorando qualità della vita e sicurezza per le fasce più fragili.
Visione condivisa: stabilità normativa e accesso universale alla transizione energetica
Secondo Virginio Trivella, coordinatore del comitato scientifico di Rete Irene, dal confronto è emersa «una forte domanda di chiarezza e stabilità».
La proposta di emendamento alla Legge di Bilancio 2026 punta proprio a questo: costruire un sistema di incentivi equo, pragmatico e accessibile, che permetta a tutti — non solo ai più abbienti — di partecipare alla transizione energetica.
Una filiera pronta, ora servono strumenti certi
Gli Stati Generali 2025 confermano che il settore della riqualificazione energetica e sismica è maturo, competente e determinato.
Ciò che manca è una visione politica continuativa, capace di trasformare la transizione energetica da emergenza episodica a strategia nazionale consolidata.
Rete Irene, numeri alla mano, ribadisce un messaggio chiaro: il rinnovamento del patrimonio edilizio è una leva strategica per competitività, sostenibilità e sicurezza del Paese.