Dagli studi di Matthew Johnson - professore di chimica ambientale dell’Università di Copenhagen - è stato messo a punto il nuovo dispositivo GPAO – “Gas Phase Advanced Oxidation”, ovvero ossidazione avanzata della fase gassosa.
Questa nuova tecnologia abbatte gli agenti inquinanti ossidando direttamente i gas nocivi. Quest'ultimi si mischiano con l'ozono, grazie alla presenza di lampade fluorescenti e, una volta trasformati in polvere, vengono rimossi con una superficie elettrostaticamente carica.
I sistemi utilizzati attualmente, filtri in carbone, cercano di controllare i livelli di inquinamento consumano grandi quantità di energia e richiedendo interventi di manutenzione frequenti. Con questo nuovo dispositivo, invece, la manutenzione e il consumo di energia è notevolmente ridotto, assicurano i ricercatori.
Il dispositivo GPAO è inoltre in grado di eliminare non solo smog e inquinamento, ma anche fumi nocivi come composti di zolfo e idrocarburi pericolosi per la salute, senza bisogno di veri e propri filtri tradizionali.
Secondo una recente indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'inquinamento dell'aria provoca all’incirca 7 milioni di morti premature ogni anno, colpiti da malattie cardiache, cancro, asma e allergie. E, citando le parole di Johnson, si ha l’impressione che “GPAO migliorerà la vita di milioni di persone, specialmente coloro che vivono in città o nei pressi di produttori industriali ".
Brevettato nel 2009 l'innovativo dispositivo è oggi attivo presso un sito industriale che processa le acque reflue, e si prevedono ulteriori installazioni in futuro.