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Inquinamento indoor, la Francia lancia un sito per conoscere le sostanze nocive presenti nei materiali da costruzione

Dopo il lancio dell'etichettatura obbligatoria, l'Agenzia francese ANES promuove un portale dedicato a produttori e consumatori per classificare i prodotti sulla base dei valori LCI

mercoledì 6 maggio 2015 - Erika Seghetti

Dopo il lancio, nel 2012, dell'etichetta obbligatoria per la certificazione del livello di emissioni COV (Composti Organici Volatili) dei materiali da costruzione, la Francia crea un sito web per promuovere la conoscenza delle sostanze chimiche dannose presenti nei prodotti edili. A sponsorizzarlo è l'ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) con la collaborazione di altri istituti europei. Il portale elenca i valori LCI( lowest concentrations of interest)- che stabiliscono la concentrazione più bassa al di sopra della quale l'inquinante può avere conseguenze sulla salute umana in ambiente indoor - dei composti finora esaminati dal gruppo di lavoro. Ed è  rivolto a commercianti, imprenditori, consumatori e project manager per garantire materiali sicuri e una scelte di acquisto più consapevoli.

I passi della Francia

Negli ultimi anni la Francia è stato forse il paese più attento all'analisi delle conseguenze causabili dalle sostenze nocive rilasciate dai materiali da costruzione e dai prodotti per la decorazione di interni e mobili e alla promozione di una regolamentazione del mercato. Il 2012 è stato sicuramente l'anno 'cruciale': dopo la pubblicazione della proposta di armonizzazione a livello europeo dei protocolli che individuano i valori LCI per 'qualificare' le emissioni di COV (composti organici volatili) di alcuni prodotti, è arrivata l’etichettatura obbligatoria per i materiali da costruzione e di rifinitura e finitura immessi in commercio. Obbligo che non è ancora in vigore per i mobili, ma che, stando alle stime e agli obiettivi dell'Agenzia francese, lo sarà presto.
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