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Legge di Bilancio e imprese: tutte le novità fiscali e gli incentivi per il 2026

Dal maxi-emendamento del governo nuove risorse per investimenti, Transizione 4.0, Zes, piano casa e ammortamenti

giovedì 18 dicembre 2025 - Redazione Build News

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Il governo ha presentato al Senato un maxi-emendamento alla manovra economica che rafforza in modo significativo il pacchetto di misure a sostegno del sistema produttivo. Con nuovi interventi per 3,5 miliardi di euro, la dotazione complessiva della Legge di Bilancio 2026 supera i 22 miliardi, rispetto ai 18,7 inizialmente previsti.

Il provvedimento introduce importanti novità fiscali e finanziarie per le imprese, intervenendo su incentivi agli investimenti, politiche industriali, assicurazioni, infrastrutture, abitazione e sanità.

Fatture tra imprese: ritenuta dell’1% dal 2029

Tra le misure di maggiore impatto strutturale figura l’introduzione, a partire dal 2029, di una ritenuta d’acconto dell’1% sulle fatture B2B, calcolata al netto dell’Iva. L’obiettivo è rafforzare il contrasto all’evasione fiscale.

La ritenuta non si applicherà ai soggetti già sottoposti ad acconti, come le agenzie di intermediazione, i contribuenti in regime forfettario e le imprese che aderiscono al concordato preventivo o all’adempimento collaborativo. Il gettito stimato supera 1,4 miliardi di euro annui.

Transizione 4.0 e Zes: rifinanziati i crediti d’imposta

Il maxi-emendamento interviene sul fronte degli incentivi agli investimenti con un rifinanziamento di 1,3 miliardi di euro per il credito d’imposta Transizione 4.0, destinato a coprire le richieste relative agli investimenti effettuati entro il 2025.

Arrivano inoltre 534 milioni di euro aggiuntivi per il credito d’imposta della Zona Economica Speciale unica (Zes), consentendo un parziale reintegro delle agevolazioni precedentemente ridotte a causa dell’elevata domanda.

Bonus investimenti e super deduzione fino al 2028

Viene prorogata fino al 2028 la super deduzione per gli investimenti delle imprese, con alcune modifiche rilevanti. L’agevolazione sarà limitata ai beni di produzione realizzati nell’Unione europea e non includerà più la maggiorazione per la transizione ecologica.

Le percentuali di deduzione maggiorata saranno articolate per scaglioni:

  • fino a 2,5 milioni di euro: deduzione al 180%;
  • fino a 10 milioni: deduzione al 100%;
  • tra 10 e 20 milioni: deduzione al 50%.

Assicurazioni: nuovo acconto con effetto sul bilancio 2026

Sul settore assicurativo arriva un nuovo intervento fiscale. Le compagnie dovranno versare entro metà novembre un acconto pari all’85% del contributo sui premi delle assicurazioni di veicoli e natanti, calcolato sull’anno precedente.

La misura, che anticipa di fatto il prelievo, consente allo Stato di incassare 1,3 miliardi di euro nel 2026, dopo gli aumenti già previsti su Irap e Rc Auto.

Infrastrutture: slittano alcune risorse per il Ponte sullo Stretto

Il maxi-emendamento ridefinisce anche il cronoprogramma delle grandi opere. Circa 780 milioni di euro destinati al Ponte sullo Stretto vengono spostati al 2033, senza modificare l’ammontare complessivo delle risorse autorizzate.

Sono inoltre previsti 30 milioni di euro per il collegamento infrastrutturale Cisterna–Valmontone, con stanziamenti a partire dal 2032.

Piano casa e opere pubbliche: nuove risorse per il Mit

Sul fronte delle politiche abitative, il ministero delle Infrastrutture riceverà 300 milioni di euro aggiuntivi in due anni per interventi su casa e assetto urbanistico.

Viene rifinanziato anche il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche con 1,2 miliardi di euro, destinati a edilizia statale e interventi legati a calamità. Ulteriori risorse sono indirizzate alle politiche passive del lavoro.

Sanità e Pnrr: tetti di spesa e rimodulazioni

Dal 2026 cresce dello 0,1% annuo il tetto di spesa per l’acquisto diretto dei farmaci. La copertura finanziaria avviene attraverso una riduzione del Fondo per i farmaci innovativi.

Il maxi-emendamento interviene anche sul Pnrr, riversando nelle entrate statali oltre 7 miliardi di euro a partire dal 2026, in seguito alla rimodulazione concordata in sede europea. Previste infine nuove risorse per il Fondo Erasmus italiano, a sostegno della mobilità universitaria.

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