Le alte quote del Monte Bianco in inverno, le afose stagioni estive tra le aree metropolitane e le spiagge della costa adriatica... per costruito adottando le migliori tecnologie oggi presenti sul mercato, le sfide da affrontare non sono certo indifferenti. Il modulo itinerante,
Dopo essere stato messo alla prova a Courmayeur e ad Aosta, Biosphera 2.0, modulo abitativo autonomo, è arrivato a Milano dove rimarrà fino a fine giugno, pronto a ripartire per Riccione, proseguire il suo viaggio a Torino, e concluderlo poi a Lugano a fine febbraio 2017. Un itinerario studiato per poter sottoporre Biosphera 2.0 alle condizioni ambientali estreme e poterne quindi monitorare i parametri di efficienza energetica, l'habitat interno e la sua influenza su chi vive all'interno del modulo.
Dentro a Biosphera 2.0
In soli 25 mq è concentrata un'abitazione autonoma, suddivisa in zona giorno, zona notte, bagno e centrale termica. Biosphera 2.0 è provvista di tutti i servizi necessari: illuminazione a led, cucina a induzione, elettrodomestici, riscaldamento, raffrescamento. Il modulo è in grado di garantire, in diverse situazioni ambientali, in autonomia e senza ricorrere a reti di energia esterna, una temperatura confortevole compresa tra i 21° in inverno e i 25° in estate. Il prototipo è stato progettato adottando gli standard più evoluti di efficienza energetica Passivhaus e Minergie ed è stato realizzato utilizzando tecnologie e materiali innovativi.
Genesi e progetto di ricerca di un modulo itinerante
Biosphera 2.0 nasce da un workshop al quale hanno partecipato oltre 100 studenti di architettura e ingegneria di tutta Italia, organizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino DAD, dal team Woodlab Polito, dalla start up be-eco e da Valle d'Aosta Structure.
Il progetto é stato promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino DAD, Università della Valle d’Aosta, Vallée d'Aoste Structure e dagli istituti Zephir, Minergie e PEFC con il patrocinio della Regione Valle d'Aosta e con la partecipazione di diverse aziende nazionali e internazionali:?oltre a ROCKWOOL anche Artuso Legnami, Be-eco, Fermacell, Hella, Internorm, Lape, Mezzi Termoidraulica, New Sermifer, Porcelanosa, T&T, Thermal Tecnology, Une, Xella, Zehnder.
Lana di roccia per isolare pareti e copertura
Rockwool ha collaborato al progetto, come partner tecnico. Per isolare il modulo, facendo sì che la temperatura, l'acustica e il comfort interno rimanessero invariati anche in presenza delle massime escursioni termiche o di elevato inquinamento acustico, l'utilizzo della lana di roccia è infatti risultato fondamentale. In particolare per le facciate sono stati utilizzati il sistema di isolamento a cappotto REDArt e, per ottenere un particolare effetto estetico, la nuova soluzione per l'isolamento e il rivestimento di facciate ventilate REDAir. Per la copertura è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Durock Energy.