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Patente a crediti, ad oggi nessuna revoca. Solo 22.000 ispezioni, meno del 5%

Il sottosegretario Durigon ha risposto a un'interrogazione in Commissione lavoro della Camera. Ad oggi nessuna patente a crediti è stata revocata. Gribaudo (Pd): “Risposte non soddisfacenti, dimostrano che le ispezioni sono state solo 22.000, cioè meno del 5%, essendo le patenti rilasciate oltre 436mila”

giovedì 8 maggio 2025 - Alessandro Giraudi

cantiere Foto di PhotoMIX Company da pexels.com

“La patente a crediti fa acqua da tutte le parti per stessa ammissione del Governo. Al 30 aprile su oltre 400mila patenti erogate soltanto 21 sono quelle che, dopo i controlli effettuati, potrebbero essere sospese. Delle due l’una: o tutte le imprese garantiscono la salute e la sicurezza dei lavoratori oppure i controlli sono troppo pochi. Evidentemente non funziona questo meccanismo e va cambiato. Oltre mille morti l’anno ci dicono che siamo davanti a una catastrofe contro cui vanno messi in campo strumenti all’altezza e non trovate propagandistiche inefficaci”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in merito alla risposta del sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon, ieri 7 maggio 2025 in XI Commissione della Camera, a un'interrogazione (5-03930 Gribaudo) sui dati relativi alle sospensioni delle patenti a crediti e ai punti effettivamente decurtati dall’introduzione di tale strumento per le imprese edili, nonché sui criteri specifici adottati per la selezione delle imprese da sottoporre a controllo.

Ad oggi nessuna patente a crediti è stata revocata

“Ad oggi non è stata revocata nessuna patente a crediti: un dato che finalmente ci è stato comunicato dal Governo ma che non ci stupisce. Questo perché i punti vengono detratti dopo sentenze in giudicato e conosciamo bene i tempi della giustizia: le aziende fanno in tempo a chiudere e riaprire sotto altro nome ma con gli stessi titolari. Così non va bene, non può essere sufficiente un’autocertificazione”, ha dichiarato la deputata Chiara Gribaudo (Pd), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli incidenti sul lavoro, interrogando durante il Question Time il sottosegretario Durigon.

Solo 22.000 ispezioni, meno del 5%

“Le risposte ricevute non sono soddisfacenti, dimostrano che le ispezioni sono state solo 22.000, cioè meno del 5%, essendo le patenti rilasciate oltre 436mila – ha proseguito Gribaudo - Il problema è enorme perché quella della sicurezza sul lavoro è la vera urgenza del nostro Paese: su questa piaga, definita così anche dal Presidente della Repubblica Mattarella, serve uno sforzo in più”.

“Domani (oggi, ndr) ci sarà un tavolo tra Governo e parti sociali: ciò è un bene perché su questi argomenti ci deve essere un lavoro comune, che però deve essere estremamente serio e mirato. Auspico ovviamente che l’incontro sia produttivo ma temo comunque che non sarà sufficiente. Sarebbe opportuno anche sentire chi negli organi istituzionali porta e può portare un contributo e idee perché non basta trovare risorse per redistribuirne a pioggia: abbiamo bisogno di concentrare più e meglio gli interventi perché il numero degli infortuni, delle morti, delle malattie sul lavoro purtroppo sta aumentando. Anche per questo vi avevamo sollecitato a fare in modo che gli accordi Stato Regione contemplassero una formazione diversa da quella come è stata intesa dal Governo. Noi ci siamo per fare la nostra parte, ma non svilite né il Parlamento né chi vuole lavorare quotidianamente per migliorare la sicurezza sul lavoro” ha concluso Gribaudo.

Il testo della risposta di Durigon

Il quesito mi consente di mettere in luce alcuni aspetti fondamentali dello strumento della patente a crediti: una misura che risponde alla richiesta, a lungo rimasta inascoltata, delle parti sociali di dare attuazione alle previsioni dell’articolo 27 del decreto legislativo n. 81 del 2008.
Come già ribadito in diverse occasioni, la tutela della sicurezza sui luoghi del lavoro e la promozione della cultura della prevenzione sono al centro del programma di Governo, il quale, mediante concreti interventi e normative dettagliate, intende contribuire a formare lavoratori consapevoli, capaci di prevenire situazioni di rischio e di partecipare alla creazione di ambienti lavorativi più sicuri. E in questa direzione che si inserisce l’introduzione della « Patente a crediti », uno strumento di qualificazione delle imprese edili teso a garantire che ogni lavoratore operi in condizioni di sicurezza adeguate.
Passando alle osservazioni formulate nel quesito odierno, è necessario chiarire che, ai sensi dell’articolo 27 del decreto legislativo n. 81 del 2008, sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi, che operano nei cantieri temporanei o mobili, indipendentemente dal contratto collettivo applicato; pertanto, anche imprese operanti con contratti diversi dall’edilizia ne hanno fatto richiesta.
Qualora nell’immediatezza di un accesso ispettivo in cantiere venga accertato che un’impresa sta operando senza essere in possesso di patente, gli organi di vigilanza dispongono non solo l’allontanamento dal cantiere ispezionato, ma anche la preclusione ad operare all’interno di qualunque altro cantiere temporaneo o mobile in tutto il territorio nazionale.
In riferimento, poi, all’assenza di enti terzi certificatori e alla conseguente inadeguatezza dell’autocertificazione attualmente prevista, si evidenzia che in questo caso l’attività degli organi di vigilanza ha non solo la funzione di controllo della veridicità delle dichiarazioni rese al momento della richiesta di patente, ma anche quella di deterrente dalle possibili autocertificazioni mendaci; perché, nel corso dei controlli ispettivi, la documentazione di cui è richiesta l’esibizione comprende tutti i documenti, di cui si è autocertificato il possesso.
Qualora, all’esito degli accertamenti emerga un’ipotesi di dichiarazione mendace, l’ispettorato comunica la relativa notizia di reato all’autorità giudiziaria competente e, ove ne sussistano i presupposti, procede alla revoca per dodici mesi della patente a crediti.
Con specifico riferimento alla decurtazione dei crediti, si evidenzia che la stessa è correlata alle risultanze di provvedimenti definitivi, pertanto, ad oggi non risultano avvenute decurtazioni in ragione della elevata durata dei procedimenti, che portano all’adozione di sentenze passate in giudicato o di ordinanze di ingiunzione diventate definitive.
In riferimento alla sospensione cautelare della patente, l’INL ha comunicato che, nel periodo che va dall’entrata in vigore del sistema della patente a crediti alla data del 30 aprile 2025 sono state riscontrate 21 circostanze comportanti la possibile adozione della sospensione della patente.
Tuttavia, alla data odierna non sono state adottate le relative sospensioni: in alcuni casi ciò non è avvenuto perché non ne ricorrevano i presupposti, in altri casi invece i procedimenti sono ancora in corso. Si tratta, infatti, di accertamenti tesi a determinare con certezza una serie di aspetti: non solo le cause che hanno comportato l’infortunio e tutti i soggetti coinvolti e potenzialmente responsabili, ma anche il nesso causale tra la violazione accertata e l’infortunio.
Relativamente ai criteri specifici di selezione delle imprese da sottoporre a controllo, si evidenzia come, per la natura trasversale dell’obbligo, non è opportuno circoscrivere in alcun modo i soggetti da verificare. Pertanto, gli accertamenti sul possesso del titolo abilitativo vengono effettuati sistematicamente nei confronti di ogni impresa o lavoratore autonomo che risulti operante al momento dell’accesso ispettivo all’interno del cantiere temporaneo o mobile ai sensi dell’articolo 89, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 81 del 2008.
Nel periodo che va dal 1° ottobre 2024 ad oggi, nel settore dell’edilizia sono state effettuate oltre 22.000 ispezioni. Di queste circa 12.000 sono state dedicate specificatamente alla materia della salute e sicurezza sul lavoro.
Segnalo che dall’inizio dell’anno 2025 sono stati effettuati circa 40.000 accessi ispettivi in aziende di tutti i settori produttivi ed è in corso una campagna speciale di vigilanza, prevista nell’ambito delle azioni specifiche finalizzate al raggiungimento degli obiettivi previsti nel « Piano integrato per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro » adottato dal MLPS per il 2025, che riguarda anche il settore dell’edilizia.
Concludo sottolineando che è nostro convinto obiettivo monitorare l’operatività e l’efficacia delle azioni adottate e segnalo, proprio per questa ragione, che in materia di sicurezza sul lavoro, per domani 8 maggio è stato convocato un tavolo con le parti sociali per vagliare l’adozione di ulteriori interventi in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Governo porterà proposte e linee di lavoro da condividere preventivamente con il mondo sindacale, datoriale e produttivo, così da potersi avvalere di valutazioni e sollecitazioni per portare a compimento un processo iniziato che mira a rafforzare ed estendere la cultura della vita sicura
”.

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