Bere l’acqua del rubinetto non è più un’eccezione, ma una scelta sempre più diffusa nelle case degli italiani. Secondo l’indagine “Il consumo di acqua potabile in Italia”, realizzata da Open Mind Research per conto di Aqua Italia, oggi 8 italiani su 10 dichiarano di bere acqua di rete, trattata o non trattata. Un dato che fotografa un cambiamento culturale profondo, legato a nuove abitudini di consumo più pratiche, sostenibili e consapevoli.
Lo studio non si limita a misurare la propensione al consumo, ma analizza anche la frequenza e le motivazioni che spingono i cittadini a preferire l’acqua del rubinetto, sia in ambito domestico sia fuori casa. I risultati mostrano un progressivo rafforzamento della fiducia verso l’acqua di rete e verso i sistemi che ne garantiscono qualità e sicurezza.
Un segnale particolarmente significativo riguarda la riduzione della diffidenza: solo il 9,7% degli intervistati afferma che non berrebbe mai acqua del rubinetto in nessun caso, un dato in calo rispetto alla rilevazione del 2021. Questo trend indica come le resistenze storiche stiano gradualmente lasciando spazio a un approccio più informato e aperto.
Ma quali sono le ragioni che spingono gli italiani a bere l’acqua del rubinetto? La risposta principale è la comodità. Per oltre un quarto del campione, poter disporre di acqua potabile direttamente in casa, senza doverla acquistare e trasportare, rappresenta il fattore decisivo nella scelta quotidiana. A seguire, emerge con forza l’attenzione all’ambiente (22,8%): ridurre l’uso di bottiglie di plastica, limitare gli imballaggi e contenere l’impatto ambientale sono motivazioni sempre più centrali nelle decisioni di consumo.
Accanto a questi aspetti, gli intervistati citano anche il minor costo dell’acqua del rubinetto rispetto a quella confezionata e una percezione positiva del gusto e della qualità. Elementi che contribuiscono a consolidare l’immagine dell’acqua di rete come risorsa sicura, economica e adatta al consumo quotidiano, soprattutto quando supportata da adeguati sistemi di trattamento e affinaggio domestico.
Restano ancora alcune resistenze, legate soprattutto a diffidenza e abitudini consolidate. Tuttavia, il calo di chi rifiuta l’acqua del rubinetto “per nessun motivo” dimostra che queste barriere stanno progressivamente diminuendo, anche grazie a una maggiore informazione e sensibilizzazione.
«I risultati dell’indagine confermano che la comodità e l’attenzione all’ambiente sono oggi i principali driver del consumo di acqua del rubinetto», afferma Lorenzo Tadini, presidente di Aqua Italia. «La riduzione della plastica e la valorizzazione di una risorsa sicura e controllata come l’acqua di rete rappresentano un passo concreto verso modelli di consumo più sostenibili».
Il quadro che emerge restituisce l’immagine di un Paese in evoluzione, dove cresce la fiducia nell’acqua del rubinetto e si rafforza il legame tra consumo responsabile, tutela ambientale e qualità della vita. Un percorso che richiede continuità nell’informazione e nella diffusione di buone pratiche, ambiti in cui Aqua Italia continua a svolgere un ruolo di riferimento per il settore e per i consumatori.