Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (CNPI) ha trasmesso alla Commissione Giustizia del Senato una serie di proposte emendative al Disegno di Legge AS 1663, che delega il Governo alla riforma della disciplina degli ordinamenti professionali. L’obiettivo è rafforzare l’efficacia della riforma, nel pieno rispetto dei principi costituzionali di autonomia e sussidiarietà.
“Gli Ordini non sono meri organi consultivi”
Secondo il presidente del CNPI, Giovanni Esposito, la riforma non deve tradursi in un ridimensionamento del ruolo degli Ordini professionali.
«Le nostre proposte – afferma Esposito – non intendono ostacolare il processo di riforma, ma contribuire in modo costruttivo affinché la modernizzazione degli ordinamenti sia realmente efficace e coerente con il quadro costituzionale».
Il rischio, secondo il CNPI, è che gli Ordini vengano ridotti a strutture burocratiche o consultive, con decisioni strategiche accentrate altrove. «Gli Ordini sono enti pubblici non economici dotati di autonomia costituzionalmente garantita – sottolinea Esposito – e svolgono una funzione essenziale di tutela dell’interesse pubblico, garantendo qualità, competenza e controllo deontologico».
Autonomia ordinamentale e competenze tecnico-scientifiche
Nel merito, il CNPI evidenzia come l’attuale impianto del DDL rischi di comprimere l’autonomia ordinamentale, relegando i Consigli Nazionali a un ruolo marginale anche in ambiti che richiedono competenze tecnico-scientifiche specialistiche.
Le proposte emendative mirano a una corretta allocazione delle competenze tra Governo e Ordini professionali, riconoscendo a questi ultimi un ruolo centrale nella regolazione delle materie tecnico-professionali.
Potestà regolamentare e ruolo dei Consigli Nazionali
Uno dei punti qualificanti riguarda la potestà regolamentare primaria dei Consigli Nazionali. Nelle materie attribuite per legge agli Ordini – come formazione continua, specializzazioni, deontologia, equo compenso e assicurazioni professionali – i decreti legislativi dovrebbero essere adottati su proposta vincolante dei Consigli Nazionali e non limitarsi a un semplice parere.
Accesso alla professione ed esami di Stato
Il CNPI propone inoltre di introdurre criteri uniformi a livello nazionale per l’accesso alla professione, in particolare per quanto riguarda i contributi economici richiesti agli studenti per gli esami di Stato e la loro equa ripartizione tra Atenei e Ordini, superando le attuali disparità territoriali.
Tutela delle competenze e disciplina delle specializzazioni
Altro tema centrale è la tutela delle competenze professionali. Le specializzazioni dovrebbero essere disciplinate tramite regolamenti vincolanti dei Consigli Nazionali, garantendo che l’innalzamento dei titoli di studio non comporti una riduzione o una ridefinizione peggiorativa delle competenze già riconosciute ai professionisti iscritti.
Autonomia organizzativa e parità di genere
Pur condividendo l’obiettivo della parità di genere negli organi ordinistici, il CNPI chiede che siano i Consigli Nazionali a individuare in autonomia le misure più idonee per raggiungerla, nel rispetto dei principi costituzionali e della normativa europea, evitando soluzioni rigide e centralizzate.
Equo compenso e liquidazioni giudiziali
In coerenza con la legge n. 49/2023, il CNPI propone che i parametri dell’equo compenso siano adottati direttamente dai Consigli Nazionali e applicati anche nelle liquidazioni disposte dagli organi giurisdizionali, a tutela della dignità professionale degli ausiliari del giudice.
Formazione e assicurazioni più flessibili
Le proposte includono anche una maggiore flessibilità su formazione continua e assicurazioni professionali, eliminando rigidità legislative su crediti formativi, contenuti obbligatori e aggiornamento dei massimali assicurativi. L’obiettivo è consentire agli Ordini di adeguare tempestivamente regole e strumenti all’evoluzione del mercato e delle tecnologie.
Una clausola di salvaguardia dell’autonomia
Infine, il CNPI chiede l’introduzione di una clausola generale di salvaguardia, che definisca con chiarezza le materie di competenza esclusiva degli Ordini professionali, garantendo certezza giuridica e prevenendo futuri interventi normativi invasivi.
L’auspicio del CNPI
«Confidiamo che la Commissione Giustizia del Senato voglia valutare favorevolmente gli emendamenti proposti – conclude Esposito – riconoscendone la coerenza con la normativa vigente e la loro capacità di rafforzare l’intero impianto della riforma degli ordinamenti professionali».