Tecnologie innovative

Sperimentati nuovi accumuli a basso costo per stoccare elettricità e calore

Un prototipo elettro-termico compatto utilizza materiali economici e facilmente reperibili per immagazzinare energia fino a 400 °C, aprendo nuove prospettive per industria, rinnovabili e teleriscaldamento

venerdì 14 novembre 2025 - Redazione Build News

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ENEA ha avviato lo sviluppo e la sperimentazione di un innovativo sistema di accumulo elettro-termico basato su materiali a basso costo, non tossici e facilmente disponibili, pensato per immagazzinare calore prodotto sia da energia termica sia da elettricità rinnovabile. I primi risultati, pubblicati sulla rivista Energies, mostrano un potenziale significativo per il settore industriale, per la stabilità della rete elettrica e per le applicazioni residenziali.

Un sistema ibrido per accumulare energia elettrica e termica

Il prototipo è in grado di stoccare calore fino a 350–400 °C, sfruttando sia elettricità – ad esempio quella prodotta in eccesso da impianti eolici e fotovoltaici – sia calore recuperato dall’industria o generato da tecnologie rinnovabili.

Come spiega Raffaele Liberatore, ricercatore ENEA e coautore dello studio, il sistema «può essere alimentato da più fonti energetiche e immagazzina calore in modo rapido ed efficiente, aprendo nuove possibilità di integrazione tra elettrico e termico».

Il cuore del sistema: calcestruzzo innovativo e sali solari

L’accumulo è costituito da un blocco di calcestruzzo di nuova concezione, rinforzato con:

  • fibre metalliche e polimeriche derivate da scarti industriali,
  • sali solari ad alta capacità termica.

All’interno della struttura è inserito un tubo in acciaio inox che funge da resistenza elettrica: attraversato dalla corrente, si riscalda velocemente per effetto Joule, trasferendo calore al materiale circostante.

Secondo i test condotti nei laboratori ENEA, il riscaldamento elettrico risulta più rapido di quello termico, garantendo tempi di carica ridotti e cicli perfettamente replicabili.

Verso moduli più grandi e scalabili

Il dispositivo testato è ancora di piccole dimensioni, ma i ricercatori sottolineano che il design permette di realizzare moduli facilmente scalabili, adattabili a richieste diverse in termini di capacità e integrazione con impianti industriali o sistemi residenziali.

Il prototipo è stato installato sull’impianto sperimentale ENEA ATES – Advanced Thermal Energy Storage System, dove vengono eseguiti cicli di carica e scarica simili a quelli reali, con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni e ridurre le perdite termiche.

Le prossime fasi di ricerca prevedono la realizzazione di moduli di taglia maggiore e una valutazione dei costi in condizioni operative realistiche.

Accumuli termici come hub energetici flessibili

Secondo Michela Lanchi, responsabile del Laboratorio ENEA Energia e Accumulo Termico, i sistemi sviluppati dall’Agenzia permettono di «disaccoppiare la produzione di elettricità e calore dalla disponibilità della risorsa solare, sfruttando materiali non strategici e temperature tra 100 e 550 °C».

Questi accumuli possono funzionare come hub energetici, in grado di ricevere energia da diverse fonti rinnovabili, immagazzinarla e renderla disponibile su richiesta, contribuendo alla stabilità della rete elettrica e alla flessibilità dei sistemi di riscaldamento e dei processi industriali.

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