Il Disegno di legge di Bilancio per il 2026 ha ottenuto il primo via libera dal Senato, introducendo una serie di modifiche rilevanti per il comparto delle costruzioni. Rispetto alla versione iniziale presentata dal Governo, il testo approvato recepisce diversi correttivi che rispondono alle osservazioni avanzate dalle rappresentanze di settore, con particolare attenzione alle esigenze delle imprese edili.
Un documento di sintesi predisposto dall’ANCE mette in evidenza le misure fiscali di maggiore interesse per l’edilizia, che ora attendono l’esame definitivo da parte della Camera dei deputati.
Crediti d’imposta: stop alle limitazioni sulla compensazione
Tra le novità più significative figura l’eliminazione del divieto di utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta derivanti da incentivi fiscali per il pagamento di contributi previdenziali e premi INAIL. La cancellazione della norma riguarda anche i casi in cui i crediti siano stati trasferiti a soggetti diversi dal beneficiario originario.
In parallelo, il testo introduce però una nuova misura a partire dal 2028: una ritenuta d’acconto sulle imposte sul reddito applicata ai pagamenti tra imprese per servizi e forniture di beni, con aliquota dello 0,5% nel 2028 e dell’1% dal 2029.
Aree sismiche: cambia il meccanismo a supporto della ricostruzione
Sul fronte del Superbonus, il Senato è intervenuto sulla proroga al 110% prevista per le zone colpite da eventi sismici. L’ipotesi iniziale, che non consentiva cessione del credito e sconto in fattura per i soggetti non capienti, è stata superata.
Al suo posto viene previsto un contributo finanziario aggiuntivo, che si affianca agli ordinari fondi per la ricostruzione. La misura non si limita ai territori del cratere del sisma 2016, ma viene estesa a tutte le aree interessate da eventi sismici a partire dal 1° aprile 2009 per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza, includendo, tra le altre, Emilia-Romagna, Ischia, Campobasso, Catania e Abruzzo.
Incentivi agli investimenti: proroga dell’iperammortamento
Per le imprese arriva anche la proroga dell’iperammortamento fino a settembre 2028, destinato agli investimenti in beni strumentali nuovi prodotti all’interno dell’Unione europea. Rispetto alla versione iniziale del disegno di legge, viene però eliminata la maggiorazione aggiuntiva collegata al raggiungimento di specifici obiettivi di risparmio energetico nei processi o nelle strutture produttive.
ZES Unica e locazioni brevi: misure più favorevoli alle imprese
Confermato il prolungamento del credito d’imposta ZES Unica fino al 2028, accompagnato dal riconoscimento di un’ulteriore quota pari al 14,61% per i soggetti che hanno presentato la comunicazione integrativa nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025.
Più morbida anche la disciplina sulle locazioni brevi: dal periodo d’imposta 2026 resta l’aliquota del 21% per una singola abitazione, senza ulteriori restrizioni, mentre l’obbligo di apertura della partita IVA scatterà solo in caso di locazione breve di oltre due immobili.
Bonus edilizi: quadro invariato per il 2026
Nessun cambiamento, infine, per i bonus edilizi ordinari. Per il 2026 rimangono confermate le aliquote maggiorate: 50% per gli interventi sull’abitazione principale e 36% per quelli sugli altri immobili.
Dopo il primo sì del Senato, il Disegno di legge di Bilancio passa ora alla Camera per l’approvazione finale. L’entrata in vigore è prevista dal 1° gennaio 2026, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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