Nei giorni scorsi, personale del Comando Provinciale Napoli della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica, ha eseguito due provvedimenti di sequestro preventivo di crediti connessi alle agevolazioni edilizie, del valore complessivo di oltre 3,7 milioni di euro, nei confronti di un architetto e di una società con sede a Napoli, per lavori edili da Superbonus 110% mai realizzati.
In particolare, le attività investigative - svolte da personale del Gruppo GdF di Frattamaggiore e dirette dall'Ufficio di Procura - sono originate da denunce presentante dai proprietari di alcune unità immobiliari di due condomìni di Grumo Nevano e Frattamaggiore, ai quali il rappresentante legale della società aveva prospettato, in precedenza, la possibilità di avviare i lavori di ristrutturazione agevolata, mediante il sistema dello "sconto in fattura" introdotto dalla legislazione d'emergenza nel periodo pandemico.
L'impresa ha così comunicato all'Agenzia delle Entrate la disponibilità di crediti da Superbonus 110%, ceduti dai condomini, pur non avendo neppure avviato i lavori.
L'impresa, inoltre, ha emesso fatture nei confronti degli stessi committenti, a loro insaputa, e inviato i moduli di cessione del credito all'Agenzia delle Entrate, predisponendo la documentazione, poi inviata all'ENEA, munita di asseverazione mendace, da parte di un professionista compiacente abilitato a certificare lo stato di avanzamento dei lavori.
Con il provvedimento emesso dall'Autorità Giudiziaria, pertanto, è stata interrotta la circolazione delle predette risorse illecite, scongiurando in tal modo un grave nocumento per l'Erario derivante dal successivo utilizzo dei crediti fiscali in compensazione delle imposte dovute.