Attualità

Superbonus per spese nel 2023 e opzione 10 rate annuali: ritardi nell’attuazione

L'applicazione concreta della nuova opzione di ripartizione in 10 anni non è stata finora possibile in quanto i software dell'AdE e le specifiche tecniche per l'invio telematico delle dichiarazioni non erano ancora stati aggiornati. Presentata in Senato un'interrogazione al MEF

giovedì 3 luglio 2025 - Alessandro Giraudi

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A partire dal 2025, grazie a quanto previsto dall'articolo 1, comma 56, lettera b), della Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207 del 2024), che ha introdotto nell’articolo 119 del d.l. n. 34 del 2020 (Decreto Rilancio) il nuovo comma 8-sexies, i contribuenti che hanno sostenuto spese rientranti nel "Superbonus" dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, possono scegliere di spalmare la detrazione fiscale in 10 rate annuali di pari importo, invece delle 4 previste inizialmente.

Come spiega l'Agenzia delle Entrate nella circolare n. 8/E del 19 giugno 2025, “tale facoltà può essere esercitata, su opzione del contribuente, tramite la presentazione di una dichiarazione dei redditi integrativa da presentarsi, in deroga a quanto previsto dall’articolo 2, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2024 (ossia 31 ottobre 2025). 

È previsto, inoltre, che, nel caso in cui dalla dichiarazione integrativa emerga un maggior debito d’imposta, la maggiore imposta dovuta è versata dal contribuente, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute in relazione al periodo d’imposta 2024”. 

Al riguardo, la circolare del Fisco osserva che, “con riferimento alle spese sostenute a decorrere dall’anno 2024, l’articolo 4-bis, comma 4, del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2024, n. 67, ha stabilito che, in relazione agli interventi di cui all’articolo 119 del d.l. n. 34 del 2020, la detrazione sia sempre ripartita in dieci quote annuali di pari importo”. 

Interrogazione in Senato

L'applicazione concreta della nuova opzione di ripartizione in 10 anni “non è stata finora possibile in quanto i software dell'Agenzia delle entrate e le specifiche tecniche per l'invio telematico delle dichiarazioni non erano ancora stati aggiornati per gestire questa novità”, osserva un'interrogazione del PD (firmata dai senatori Tajani, Misiani, Camusso) presentata il 23 giugno scorso in Senato e rivolta al Ministro dell'economia e delle finanze. 

“Per consentire la presentazione della dichiarazione integrativa del modello 'Redditi Persone Fisiche 2024', relativa ai redditi 2023, con cui esercitare l'opzione per la ripartizione in 10 rate di pari importo, si è resa necessaria la modifica del modello stesso, delle relative istruzioni e delle specifiche tecniche”, ricorda l'interrogazione. “L'ultimo aggiornamento rilasciato dall'Agenzia in data 12 giugno 2025 ha reso disponibile tutto il necessario per l'esercizio dell'opzione da parte dei contribuenti, ma il ritardo cumulato rischia di ripercuotersi negativamente sui potenziali beneficiari. Le software house, infatti, dispongono di un tempo estremamente ridotto per adeguare i software in uso al fine della preparazione dei modelli necessari alla presentazione della domanda di ripartizione della detrazione, in quanto il termine per il versamento a saldo delle imposte relative al periodo 2024 è fissato al 30 giugno 2025”. 

Pertanto, l'interrogazione chiede di sapere “quali misure urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di dare piena attuazione a quanto previsto dall'articolo 1, comma 56, lettera b), della legge n. 207 del 2024 e consentire a tutti i contribuenti che ne facciano richiesta di esercitare l'opzione del riparto della detrazione per le spese del "Superbonus" in dieci rate annuali in luogo delle quattro previste inizialmente”.

Inoltre, si chiede “se, a tal fine, intenda prevedere una proroga della scadenza entro la quale i contribuenti interessati devono effettuare il versamento dell'imposta dovuta emersa dalla dichiarazione integrativa, che vada oltre il termine previsto del 30 giugno 2025, in modo da consentire alle software house di poter adattare i propri sistemi in uso all'ultimo aggiornamento rilasciato dall'Agenzia delle entrate”. 

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