ANSAG, l'Associazione di categoria aderente a Finco che rappresenta l'assoluta prevalenza del mercato italiano della sagomatura dell'acciaio per il cemento armato ha attirato l'attenzione del Decisore sul tema della posa in opera delle armature per calcestruzzo armato eseguita da ditte specializzate (spesso artigiane).
Tale attività può essere svolta in favore delle imprese di costruzioni (e in questo caso viene già applicato il meccanismo iva del reverse-charge) e in altri casi in favore di ditte di presagomatori (come gli associati Ansag).
In quest’ultimo caso le fatture dei posatori dovrebbero essere emesse con meccanismo iva ordinario in forza di una interpretazione data dalla Agenzia delle Entrate a quesito posto quasi vent’anni fa. La volontà dello Stato di introdurre il meccanismo della inversione contabile dell’iva in edilizia deriva dal fatto che talvolta le aziende di servizi in edilizia sono caratterizzate da una certa instabilità sociale.
Tale volatilità ha caratterizzato anche, talvolta, i posatori di armature per calcestruzzo armato ed in effetti negli ultimi anni molti associati ANSAG sono stati chiamati a difendersi per mancanze dei loro appaltatori.
La proposta ANSAG va quindi nel senso di ottenere maggiore garanzia sia a favore dell'Erario sia per le aziende del settore.
Si tratterebbe dunque di integrare l’Art.64 comma 6) lettera c) del Testo Unico in materia di Imposta sul Valore Aggiunto, specificando direttamente la categoria interessata all’obbligo di inversione contabile dell’Iva (a questo punto per tutte le fatture emesse indipendentemente dal soggetto che le riceva).
ANSAG ritiene che tale modifica sia favorevole:
- Per lo Stato che ottiene il versamento dell’Iva da parte di aziende con una certa solidità
- Per le aziende che versando direttamente l’imposta hanno la certezza di evitare future contestazioni
- Per le ditte di posatori che uniformerebbero il loro metodo di fatturazione (con inversione per tutti)