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COP30, Pichetto Fratin: “Un momento di verifica. Raggiunto un equilibrio di compromesso”

Il ministro dell’Ambiente interviene a Italia Direzione Nord: tra tensioni internazionali, transizione energetica e prospettive su rinnovabili, gas e nucleare

lunedì 24 novembre 2025 - Redazione Build News

Pichetto Fratin

La COP30 è stata “un momento di verifica dello stato d’attuazione” più che una conferenza negoziale con obiettivi definiti. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto alla XXVII edizione di Italia Direzione Nord, in corso alla Triennale di Milano.

Secondo il ministro, la conferenza si è svolta su “un doppio binario, uno politico e uno di merito”, in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e dall’incertezza del quadro statunitense. Una situazione che ha reso più complessi i lavori rispetto alle precedenti edizioni di Dubai e Baku, focalizzate invece su obiettivi più circoscritti.

“Raggiunta una posizione di equilibrio e mitigazione”

Nonostante le difficoltà, Pichetto Fratin ha sottolineato che la COP30 si è conclusa con “una posizione di equilibrio, di mitigazione, di compromesso”.

Tra i punti emersi:

  • conferma degli impegni globali sulla riduzione delle emissioni;
  • importanza del monitoraggio delle politiche climatiche;
  • necessità di mantenere flessibilità nelle misure di adattamento.

Il ministro ha anche ricordato che l’Unione Europea si è detta pronta a rivedere il quadro finanziario definito a Baku, anticipando alcune azioni e valutando un orizzonte al 2035, in linea con il dibattito interno sul tema.

Fossili, realismo e sicurezza energetica

Per Pichetto Fratin il tema dell’uscita dai combustibili fossili va affrontato “non con timidezza ma con realismo”.

Italia e Germania, ha osservato, condividono l’eredità delle scelte sul nucleare e la necessità di garantire la sicurezza energetica nella fase di transizione. Oggi:

  • le rinnovabili coprono circa il 50% dei consumi elettrici,
  • il carbone è ormai quasi del tutto dismesso, “salvo la Sardegna fino al 2028”.

Rinnovabili, gas e nucleare: la strategia per i prossimi decenni

Guardando al futuro, il ministro prevede un forte aumento della domanda elettrica, “destinata a raddoppiare entro il 2040”. Una crescita che renderà necessario:

  • potenziare ulteriormente le rinnovabili nei prossimi 4-5 anni,
  • avviare un percorso sul nucleare di nuova generazione,
  • utilizzare il gas come fonte di accompagnamento durante la transizione.

Il ruolo degli Stati Uniti: scelte politiche e cicliche

Sulle recenti posizioni degli Stati Uniti ai tavoli internazionali sul clima, Pichetto Fratin parla di dinamiche “più politiche che sostanziali”.

Pur essendo tra i maggiori produttori di combustibili fossili, gli USA “sono anche tra i Paesi più avanzati sulle rinnovabili e sulla fusione nucleare”, e le loro scelte energetiche sono considerate “transitorie”.

Il ministro ha ricordato che situazioni analoghe si erano già verificate nel 2017, come parte delle “legittime oscillazioni della politica”.

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