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Crollo il sottotetto di una scuola a Roma: serve un piano nazionale per la sicurezza degli edifici scolastici

Federcepicostruzioni: "Non bastano gli interventi d’urgenza, servono controlli periodici, fondi attivi e una governance efficiente"

lunedì 20 ottobre 2025 - Redazione Build News

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Il 17 ottobre all’Istituto Superiore Diaz, in via Diana nel quartiere Tuscolana di Roma, si è verificato il crollo di un controsoffitto interno. I calcinacci sono caduti sulla tromba delle scale, fortunatamente senza provocare feriti gravi. Alcuni studenti, esposti alle polveri, sono stati soccorsi dal 118 e l’edificio è stato immediatamente evacuato.

L’episodio, seppur senza gravi conseguenze, riaccende un campanello d’allarme mai davvero spento: le scuole italiane non sono sempre sicure. E non si tratta di un caso isolato.

Edilizia scolastica: fondi stanziati ma ancora poco spesi

Il patrimonio scolastico italiano continua a soffrire per vetustà, carenze strutturali, impianti obsoleti e scarsa manutenzione preventiva. Eppure, le risorse esistono: il PNRR – Missione 4 ha destinato 12,1 miliardi di euro all’edilizia scolastica, ma a oggi solo il 43,75% (circa 5,3 miliardi) risulta effettivamente speso.

Nel 2025 sono stati aggiunti ulteriori 10 milioni di euro all’anno per due anni al Fondo Unico per l’Edilizia Scolastica, e sono previste opere per la messa in sicurezza di 2,6 milioni di metri quadri di edifici scolastici. Tuttavia, molte risorse restano inutilizzate o rallentate da procedure complesse e da limiti amministrativi degli enti locali.

Federcepicostruzioni: “Non basta intervenire dopo i crolli”

Per Federcepicostruzioni, l’associazione nazionale delle imprese e professionisti del settore edile, è ora di cambiare approccio.

«Non basta intervenire nei casi emergenziali», afferma il presidente Antonio Lombardi.

«Serve un piano nazionale per il monitoraggio strutturale e la manutenzione periodica degli edifici scolastici, con verifiche obbligatorie, cicli certi e fondi dedicati stabili».

Lombardi sottolinea come le competenze amministrative e tecniche siano spesso insufficienti nei piccoli Comuni, che faticano ad accedere ai fondi, utilizzare i sistemi informativi (SiGeCo, SIDI) e portare a termine i progetti nei tempi previsti.

Proposte per un sistema più efficiente

Federcepicostruzioni chiede:

  • Procedure semplificate e trasparenti
  • Supporto tecnico e gestionale agli enti locali più deboli
  • Coinvolgimento delle imprese specializzate e degli ordini professionali
  • Gare trasparenti, controlli rigorosi, progettazioni efficaci

Viene inoltre proposta la creazione di un Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica, che renda accessibili a tutti i dati aggiornati su:

  • Interventi programmati
  • Stato di avanzamento dei lavori
  • Spese effettive
  • Condizioni degli edifici

«Ministeri, Regioni, Comuni ed enti locali devono cooperare con regole chiare e ruoli definiti», aggiunge Lombardi.

«I ritardi, le duplicazioni e le disfunzioni amministrative non possono essere tollerati quando parliamo di sicurezza per milioni di studenti».

Scuola sicura: una priorità nazionale

Il crollo avvenuto a Roma è l’ennesimo episodio evitabile. La scuola è un luogo di crescita e apprendimento che non può essere messo a rischio da carenze strutturali. Le risorse ci sono, ma vanno rese operative, sbloccate e trasformate in cantieri reali.

La sicurezza degli studenti non può dipendere dalla fortuna: servono responsabilità condivise, pianificazione seria e un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

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