È possibile far coesistere in una riqualificazione urbana le diverse esigenze cittadine, sociali e ambientali? La proposta del Progetto CMR e dell’ingegner Gianni Verga, presentata nella gallery di Urbanpromo – la manifestazione nazionale di riferimento sulla rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit – punta a definire un vero proprio modus operandi per la rigenerazione urbana.
Il progetto parte dalla “Relazione Generale: Milano 2030 – Visione, Costruzione, Strategie, Spazi” del nuovo PGT di Milano, che indica la “densificazione selettiva” quale strumento per valorizzare la città: “Densificare acquisisce l’accezione di una strategia migliorativa che, attraverso un’attenta riqualificazione, vuole dar vita ad una nuova visione urbana e sociale. Densificare significa innanzitutto risparmiare sul consumo di suolo; ricavare nuovi spazi per aree verdi comuni; creare servizi e infrastrutture al quartiere e migliorare il mix funzionale. Densificare significa migliorare le condizioni di vita delle persone, in maniera sostenibile e attenta”.
Si propone quindi di applicare questo criterio a 7 ambiti/quartieri di edilizia popolare, nel Comune di Milano, individuati sulla base di caratteristiche e necessità di intervento simili:
- Vialba e Quarto Oggiaro
- Comasina
- San Siro
- Giambellino, Lorenteggio, Inganni
- Sant’Ambrogio
- Stadera
- Corvetto
Questi quartieri richiedono oggi cospicui interventi di riqualificazione strutturale e presentano difficoltà sociali dovute alla carenza di servizi, spazi verdi e centri di aggregazione, in un contesto di forte marginalità. Allo stesso tempo, però, si tratta di aree già interessate da numerosi collegamenti infrastrutturali con il resto della città, e per questo presentano un forte potenziale di sviluppo.
-min.jpg)
Un processo step by step
Nel concreto, l’avvio di un piano di rigenerazione così radicale viene delineato come un processo step by step basato sulla partnership tra amministrazione comunale e operatori privati: la prima sviluppa il piano strategico e seleziona, attraverso una procedura di evidenza pubblica, gli operatori privati; questi, a loro volta, sviluppano gli ambiti individuati; infine, il privato compensa il soggetto pubblico in seguito alla cessione delle aree, attraverso lo sviluppo di nuovi immobili per il pubblico e la riqualificazione dello spazio pubblico limitrofo all’intervento.
Come caso di studio è stata fatta un’ipotesi pilota di densificazione del quadrilatero intorno a Piazzale Selinunte, nel quartiere San Siro, un complesso di edilizia popolare costruito tra il 1935 e il 1947. Attraverso tre fasi di intervento, a partire dal polo di piazzale Segesta – dove si trova la fermata della M5 – si propone di trasformare radicalmente l’aspetto del quadrilatero: non più una serie di edifici bassi disposti a “filare”, ma più nuclei ad alta densità disposti attorno ad aree verdi comuni. Secondo l’ipotesi, in questo modo è possibile triplicare la superficie costruita, diminuendo allo stesso tempo del 16% la superficie coperta e decuplicando il verde fruibile.
Un piano ambizioso, che dimostra la possibilità di far correre sullo stesso piano rigenerazione urbana, sociale e ambientale, lasciandosi alle spalle modelli insediativi ormai superati.
Tutti i progetti sono disponibili su www.urbanpromo.it
Leggi anche: Da baraccopoli a Area Produttiva: così rinasce il Ghetto di Mezzanone