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Il CNI scrive a Conte per fornire indirizzi per interventi di rifacimento delle infrastrutture

Verso la scrittura di un protocollo tra il mondo scientifico, quello tecnico-professionale e quello tecnico-amministrativo che definisca linee guida per gli interventi. A cominciare dall'anagrafe delle opere

martedì 21 agosto 2018 - Redazione Build News

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"D'altra parte, - si legge in una lettera datata 20 agorsto inviata da Consiglio Nazionale degli ingegneri al Presidente del Consiglio dei Ministri - i numeri delle infrastrutture lineari di trasporto, relativamente alle reti autostradali, sono molto importanti, con 1.608 ponti e viadotti per una lunghezza di 1.013 km. su un totale di circa 6.000 km. di rete. Rappresentano tuttavia solo una parte dei circa 61.000 ponti e viadotti lungo i 255.000 km. totali che compongono la rete stradale italiana fatta da autostrade, strade statali, regionali, provinciali e comunali per una lunghezza complessiva di 38.000 km. Dati molto importanti, segnale delle problematicita? poste dalla complessita? dell'orografia del nostro Paese, che impongono di rendere organiche e sistematiche le proposte gia? avanzate da piu? soggetti sul tema della manutenzione.

UN'ANAGAFE DELLE OPERE

"Proponiamo, quindi, la rapida elaborazione di un Piano nazionale di conoscenza dello stato di sicurezza delle opere d'arte infrastrutturali (ponti, viadotti, gallerie, opere di sostegno etc.), con un'anagrafe delle opere d'arte importanti, basata su dati messi obbligatoriamente a disposizione dagli enti proprietari o concessionari. I dati raccolti saranno verificati, con metodi scientifici, da un soggetto indipendente, costituito da tecnici esperti indicati dai Ministeri, dalle universita? e dalle rappresentanze professionali tecniche. L'analisi attenta e mirata dei dati acquisiti consentira? di individuare strategie, metodologie e priorita? di intervento, con una conseguente ottimizzazione dei costi. Gli enti gestori o proprietari dovranno indicare i controlli effettuati e procedere alla redazione di un opportuno piano di manutenzione. Su questa base di conoscenza, che dovra? essere pubblica e trasparente, sara? possibile programmare un piano complessivo di intervento la cui gestione, magari attraverso una Struttura di missione dedicata, dovra? rimanere in capo allo Stato che avra? il compito di raccordare i ministeri competenti e gli altri enti coinvolti. Il piano di manutenzione, che e? da anni un elemento obbligatorio a corredo del progetto esecutivo, deve essere redatto da soggetti competenti e deve essere aggiornato sulla base di un costante monitoraggio diagnostico, dell'avanzamento delle ricerche scientifiche, delle conoscenze, delle tecnologie. Tutto cio? deve valere, come detto, anche per le opere esistenti. Questo pero? non e? sufficiente.

INDIRIZZI PER INTERVENTI DI RIFACIMENTO DELLE INFRASTRUTTURE

Gli ingegneri, ed i professionisti tecnici, vogliono impegnarsi, d'intesa con il governo e le forze sociali, economiche e politiche, concretamente affinche? il Paese torni ad investire nel proprio futuro, cominciando a dare il significato scientificamente corretto a parole come "restauro", "conservazione", "consolidamento", nell'auspicio che venga a maturazione una capacita?, politica oltre che tecnica, di decidere senza pregiudizi, sulla scorta di analisi specifiche di costi-benefici, la realizzazione di nuove infrastrutture in sostituzione di quelle non convenientemente riparabili e manuteni bili. Per questo proponiamo la scrittura di un protocollo tra il mondo scientifico, quello tecnico-professionale e quello tecnico-amministrativo che definisca linee guida di riferimento in proposito, da consegnare al Governo per la sua attuazione.

SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE In relazione agli interventi di manutenzione, data l'urgenza, ci appare indispensabile definire procedure semplificate sia per l'affidamento dei servizi che delle forniture e dei lavori, puntando su conoscenze, competenze, tecnologie. In tale ottica il Codice dei Contratti dovra? essere riscritto in tutte quelle parti in cui la ridondanza di procedure, linee di indirizzo, decreti, hanno finito per appesantirne e complicarne l'applicazione da parte delle stazioni appaltanti puntando, nella cornice generale della centralita? della progettazione, questa assolutamente da conservare, ad una maggiore armonizzazione e sinergia tra gli attori del processo edilizio.

PIANO NAZIONALE DELLE INFRASTRUTTURE Dare avvio ad un progetto generale delle infrastrutture in Italia, che rilanci.fortemente l'economia e C(?ntribuisca a superare il gap con il resto d'Europa e tra le diverse aree del Paese (con particolare riferimento al nostro Mezzogiorno) div~nt~ndo priorita? nazionale. Evidentemente da rivedere e? anche la gestione ed il controllo sull'attivita? svolta dalle Societa? concessionarie, con particolare riferimento agli investimenti in manutenzione e ammodernamento delle tratte affidate.

COMPETENZE TECNICHE DELLA P.A. E? evidente infine, che occorre colmare la gravissima carenza di tecnici, in particolare ingegneri, nella pubblica amministrazione, negli organi di pianificazione e controllo, e, spesso, anche nei soggetti concessionari; senza un adeguato numero di tecnici e di ingegneri che rafforzino gli organici delle pubbliche amministrazioni e delle Societa? concessionarie, qualunque intervento normativo e amministrativo, pur meritorio ed "ispirato", rischia di restare, ancora una volta, inattuabile. Cio?, peraltro, consentirebbe finalmente di utilizzare nel nostro Paese i tantissimi ingegneri (ed altri tecnici), molti dei quali oggi emigrano all'estero, ove sono apprezzati per le loro competenze nella progettazione di opere infrastrutturali, non avendo modo di ~-tilizzar!e in questo Paese che ha rinunciato ad investire sulle infrastrutture, con gravi ripercussioni sulla competitivita? della nostra economia ma anche sull'efficienza dei nostri servizi pubblici.

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