Sicurezza

Sicurezza appalti manutenzioni, sindacati: “A 8 mesi dalla strage di Brandizzo nessun passo in avanti”

Nessun passo avanti è stato fatto dal Gruppo FF.SS. e da RFI per dare più garanzie e tutele ai lavoratori edili impiegati negli appalti e subappalti di manutenzione. Fillea Cgil: "Alle belle parole non sono seguiti purtroppo fatti concreti"

lunedì 6 maggio 2024 - Redazione Build News

stazione-brandizzo

A 8 mesi dalla strage di Brandizzo, costata la vita a 5 operai al lavoro per sistemare una parte della linea ferroviaria Milano-Torino, “nessun passo avanti è stato fatto dal Gruppo FF.SS. e da RFI per dare più garanzie e tutele ai lavoratori edili impiegati negli appalti e subappalti di manutenzione. Alle belle parole, sia ai tavoli sindacali che in Parlamento, non sono seguiti purtroppo fatti concreti”.

Lo denuncia in una nota la Segreteria Nazionale della Fillea Cgil. “Avevamo chiesto - anche dopo le positive intese raggiunte a Roma, Bologna, Firenze e persino nella ricostruzione dell’Isola di Ischia - di limitare il ricorso ai subappalti almeno per le attività a maggior rischio per la salute e sicurezza dei lavatori edili impiegati. Avevamo chiesto – continua la Fillea Cgil - norme più stringenti per il rispetto dei CCNL edili, del corretto inquadramento, del rispetto degli orari di lavoro e per una qualificazione degli operatori più selettiva”.

Gli incontri non hanno portato a nulla

“Mentre continuano a verificarsi incidenti ed infortuni, prendiamo atto con rammarico che mesi e mesi di incontri non hanno portato a nulla e che, forse, la volontà di non disturbare un mercato e un modello di impresa ha prevalso sopra ogni cosa. Per quanto ci riguarda, il tavolo di confronto avviato subito dopo i tragici fatti di Brandizzo e il relativo clamore mediatico è esaurito”.

“Da una grande azienda che ha risorse, competenze e professionalità significative, ci saremmo aspettati una maggiore responsabilità sociale, una volontà di qualificare il lavoro in appalto e subappalto e, per questa via, la volontà di far crescere la qualità degli operatori economici e lavoratori. Rimangono in essere i tanti protocolli sottoscritti per le nuove opere, così come le norme e le tutele conquistate nel passato, ma rimane anche l’amarezza di non averle estese alle manutenzioni”.

“Sarà un primo maggio amaro per migliaia di lavoratori impiegati negli appalti e subappalti ferroviari. È chiaro comunque che sulle manutenzioni dobbiamo tutti fare di più, farne una vertenza generale. Come Fillea Cgil noi faremo la nostra parte, sostenendo denunce e segnalazioni che ci giungono dai molti cantieri in appalto” conclude la Fillea annunciando che ne prossimi giorni “rispettando gli impegni che abbiamo preso con i lavoratori, partirà una campagna straordinaria di assemblee nei diversi cantieri delle manutenzioni edili, per informarli delle evidenti indisponibilità di RFI e FF.SS.”

La mozione approvata al Senato

Ricordiamo che il 13 settembre 2023 è stata approvata al Senato una mozione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con la quale il Governo si è impegnato a:

  1. a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  2. a valutare l’opportunità di inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
  3. ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
  4. a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;
  5. ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione ed adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
  6. a favorire l’avvio di un’attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e il loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;
  7. ad individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l’INAIL, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l’adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;
  8. a valutare l’opportunità di favorire l’interoperabilità e la piena condivisione, tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’INAIL, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;
  9. ad effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e il distacco, da una parte, e l’eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall’altra;
  10. a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, prevedendo altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l’eventuale l’introduzione di un insegnamento ad hoc.

Dal 1° ottobre 2024 la patente a crediti

Ricordiamo che la Legge PNRR 4 pubblicata in Gazzetta Ufficiale (legge 29 aprile 2024, n. 56, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 2 marzo 2024, n. 19), introduce a partire dal 1° ottobre 2024 la patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. È previsto che la patente possa essere estesa ad altri ambiti di attività individuati con decreto del Ministero del lavoro, sentite le organizzazioni sindacali dei datori di lavori e dei lavoratori comparativamente più rappresentative.

Restano esclusi dall’obbligo del possesso della patente i soggetti che eseguono mere forniture o prestazioni di natura intellettuale e quelli in possesso di un documento equivalente di un altro Stato e le imprese in possesso dell’attestato di qualificazione SOA. Un decreto del Ministero del lavoro (sentito l’INL) individuerà le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente, presupposti e procedimento per l’adozione del provvedimento di sospensione della patente, l’individuazione di criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale, nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati.

La patente avrà un punteggio iniziale di 30 crediti, e non sarà consentito operare con una dotazione inferiore a 15 crediti, salvo il completamento dell’attività oggetto di appalto o subappalto in corso di esecuzione, quando i lavori eseguiti sono superiori al 30% del valore del contratto (tale deroga non opera, comunque, in caso di sospensione della patente da parte di INL). Il punteggio della patente è decurtato in caso di provvedimenti definitivi (sentenze passate in giudicato e ordinanze-ingiunzione di sanzioni amministrative divenute definitive) emanati nei confronti dei datori di lavoro, dirigenti e preposti delle imprese, o nei confronti dei lavoratori autonomi, nei casi e nelle misure indicati nell’allegato della legge.

Trattamento del personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto

In materia di trattamento del personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto, la Legge PNRR 4 prevede l’obbligo di corrispondere un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (il testo originario del Decreto faceva riferimento a quello maggiormente applicato) applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto.

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