Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, sono già 60 i decessi avvenuti in Lombardia. Alla fine di maggio la la regione rimane in zona gialla, nonostante Cremona e Lecco siano in zona rossa, con incidenze di mortalità che risultano ben superiori rispetto alla media del Paese.
“Un cambiamento reale può arrivare solo dalla responsabilità condivisa di imprenditori e figure della sicurezza. Le norme esistono e devono essere applicate con coerenza per ridurre le vittime. Nei primi cinque mesi del 2025 si contano 60 morti sul lavoro nella regione, che resta però al di sotto della media nazionale per incidenza rispetto alla popolazione attiva, un dato essenziale per valutare l'efficacia delle misure adottate”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, analizza i numeri delle vittime e le incidenze di mortalità dei lavoratori in Lombardia per raccontare forme e contenuti dell’emergenza in regione.
Il rischio di morte in Lombardia: i dati aggiornati a fine maggio 2025
Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.
La zona gialla, in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. A fine maggio 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (9,3 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 11,6.
Per quanto riguarda le incidenze, in Lombardia emergono due province in zona rossa: Cremona (31,8) e Lecco (20,8). Seguono in zona arancione: Bergamo (14,1) e Sondrio (13,7). In zona gialla, invece, troviamo Brescia (10,8). Seguono in zona bianca: Milano (7,8), Como (7,6), Monza Brianza (7,5), Mantova (5,5), Pavia (4,2), Varese (2,6) e Lodi (0,0).
A fine maggio 2025, la Lombardia conta 60 decessi, in diminuzione rispetto ai 71 dello scorso anno. Tra questi, 42 si sono verificati in occasione di lavoro (6 in meno rispetto al 2024) e 18 in itinere (5 in meno rispetto all’anno precedente). Nonostante il decremento, la Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime, sia totali che sul lavoro.
Milano è la provincia con più decessi e denunce
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (18). Seguono: Bergamo (12), Brescia (7), Cremona (6), Pavia, Como, Lecco e Monza Brianza (3), Mantova e Varese (2), Sondrio (1).
Milano è in cima anche alla graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro con 12 vittime. Seguono: Bergamo (7), Brescia (6), Cremona (5), Lecco e Monza Brianza (3), Como (2), Mantova, Pavia, Varese e Sondrio (1).
Ed è sempre la provincia di Milano a far registrare il maggior numero di denunce totali di infortunio (15.753), seguita da: Brescia (6.896), Bergamo (5.449), Varese (4.206), Monza Brianza (3.268), Como (2.275), Mantova (2.036), Pavia (1.980), Cremona (1.835), Lecco (1.479), Lodi (1.001) e Sondrio (935).
Anche alla fine di maggio 2025 le denunce di infortunio totali diminuiscono rispetto al 2024: passando da 48.460 alle attuali 47.113.
Infortuni per genere e nazionalità
Sono 17.647 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (13.959 in occasione di lavoro) e 29.466 quelle degli uomini (25.559 in occasione di lavoro). Mentre sono 4 le donne che hanno perso la vita, da gennaio a maggio 2025, 1 in occasione di lavoro e 3 in itinere.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 11.461 su 47.113 (circa 1 su 4), di queste 9.582 sono quelle registrate in occasione di lavoro. Infine, sono 12 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 60 (1 su 5). In 6 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 6 in itinere.
Settori più colpiti: manifattura in testa
Le Attività Manifatturiere, alla fine dei primi cinque mesi del 2025, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.856). Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (2.502), Commercio (2.293), Sanità (2.263) e Costruzioni (2.118).
Cos'è l'incidenza degli infortuni?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione dell'Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
- Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
- Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
- Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
- Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.