L’industria meccanica italiana lancia un forte segnale d’allarme dopo la comunicazione ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sull’esaurimento delle risorse del piano Transizione 5.0.
Con il decreto direttoriale del 7 novembre, il ministero ha reso noto che i fondi disponibili sono terminati, pur consentendo la presentazione di nuove domande fino al 31 dicembre 2025.
Una decisione che ha colto di sorpresa il comparto manifatturiero, cuore dell’economia nazionale, e che rischia di generare gravi ripercussioni su investimenti e programmazione industriale.
Anima Confindustria: “Decisione improvvisa e destabilizzante”
«L’industria meccanica italiana esprime sgomento e grande disappunto per la decisione di sospendere la copertura finanziaria per i progetti legati al piano Transizione 5.0, pur mantenendo aperta la piattaforma di prenotazione», ha dichiarato Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria.
Secondo Almici, questa scelta mette in difficoltà numerose imprese italiane, soprattutto quelle attive nel settore manifatturiero, un comparto chiave per la competitività del Paese.
«Le aziende hanno bisogno di certezze, di strumenti stabili e credibili nel tempo per pianificare gli investimenti e programmare strategie di innovazione. Le incertezze generate da questa decisione denotano una mancanza di attenzione verso l’industria da parte del Governo», ha aggiunto.
Un messaggio di incertezza per le imprese
La sospensione della copertura finanziaria trasmette un segnale negativo alle imprese, già messe alla prova da dazi internazionali, tensioni geopolitiche e rallentamenti della domanda globale.
Molti operatori avevano già avviato investimenti confidando nella stabilità del piano, e ora si trovano a dover affrontare rischi economici e gestionali significativi.
Appello al Governo: “Ripristinare un quadro chiaro e affidabile”
Almici ha sottolineato la necessità di un intervento immediato:
«È fondamentale che il Governo ripristini un quadro legislativo chiaro e affidabile, capace di ricostruire il patto di fiducia tra industria e istituzioni. Condividendo la posizione del vicepresidente di Confindustria, Marco Nocivelli, riteniamo urgente trovare una soluzione concreta per garantire gli investimenti in corso e dare continuità alle politiche industriali di medio termine».
“Serve un piano per rilanciare l’industria italiana”
Il presidente di Anima Confindustria ha poi lanciato un appello per una strategia industriale di lungo periodo, che assicuri stabilità e sostegno alla transizione tecnologica e green del Paese:
«Oggi più che mai serve un piano per rilanciare l’industria. Le decisioni devono essere tempestive, stabili e mirate, per consentire al nostro settore di continuare a investire, innovare e contribuire alla crescita economica dell’Italia».