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Assorbimento di carbonio e di CO2 nel calcestruzzo e difesa dalla caduta massi: due norme UNI in consultazione

Un rapporto tecnico CEN intende fornire una guida sull'assorbimento di carbonio e anidride carbonica (CO2) nel calcestruzzo

giovedì 18 luglio 2019 - Redazione Build News

Recepisce il CEN/TR 17310:2019 un progetto di interesse della Commissione Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato (GL 03 “Calcestruzzo”) che fornisce una guida dettagliata sull'assorbimento di carbonio e anidride carbonica (CO2) nel calcestruzzo.

Entrato nella fase dell’inchiesta pubblica preliminare, il progetto UNI1606634 “Carbonatazione e assorbimento di CO2 nel calcestruzzo” – futuro TR – tratta un tema di grande interesse e attualità per quanto attiene la capacità dei manufatti e delle opere in calcestruzzo di riassorbire, almeno parzialmente, la CO2 ad essi associabile per effetto della loro produzione.

I temi trattati, di carattere informativo, sono utili ai fini della corretta valutazione dell’impronta di CO2 complessiva derivante dall’utilizzo di materiali cementizi nel settore delle costruzioni.

In considerazione dell’interesse e dell’importanza del tema trattato dal CEN/TR si rende necessario il suo recepimento.

La fase di inchiesta pubblica preliminare è in corso. Sino al 31 luglio prossimo è possibile inviare commenti.

DIFESA DALLA CADUTA MASSI. Negli ultimi anni la ricerca e la conoscenza dei criteri di definizione del rischio da caduta massi si è evoluta: numerosi progetti interregionali, specialmente in ambito alpino, si sono occupati del tema e le amministrazioni hanno iniziato a porre la programmazione al posto dell’intervento come obiettivo strategico.

È necessario, dopo numerosi anni di attività di ricerca, che le definizioni e i criteri di stima in materia di rischio caduta massi diventino univoche. La programmazione degli interventi e l’ottimizzazione delle scelte progettuali sono necessari anche in accordo con i criteri di programmazione europei (Eusalp): devono essere chiariti i concetti di prevedibilità dell’evento atteso e di accettabilità del rischio residuo. Tali operazioni permetteranno di far chiarezza e porre dei limiti chiari e comprensibili in questo ambito anche per chi non se ne è ancora occupato.

In questo ambito la SC 03 “Opere di difesa dalla caduta massi” della Commissione Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture propone il progetto di norma UNI1606645 “Opere di difesa dalla caduta massi - Parte 2: Programma preliminare di intervento” che intende sostituire la UNI 11211-2:2007.

La futura norma si applica:

- all'analisi del territorio interessato, del rischio di caduta massi e delle soluzioni alternative per la riduzione dello stesso

- ai criteri di definizione del rischio, pericolosità, vulnerabilità, esposizione e danno atteso nell’ambito della caduta massi

- ai criteri da adottare per le scelte delle priorità di indagine e di intervento e per la scelta della miglior soluzione progettuale da parte del committente o dalle autorità territoriali.

Riguarda fenomeni di caduta massi che coinvolgono blocchi isolati oppure crolli di piccole masse (con un volume complessivo delle porzioni in frana comunque minore di 100.000 m3), in cui si possa quindi ritenere che non vi sia nessuna interazione fra i blocchi in caduta oppure che tale interazione sia trascurabile.

L'inchiesta preliminare per il progetto terminerà il 31 luglio 2019.

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