Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, sia quando si effettuano sulle singole unità abitative sia quando riguardano lavori su parti comuni di edifici condominiali.
La più conosciuta tra queste agevolazioni è quella disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), che consiste in una detrazione dall’Irpef delle spese sostenute per gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e, per le parti comuni degli edifici, di manutenzione ordinaria.
L’agevolazione è prevista, inoltre, per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati, per la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali e per l’installazione di impianti fotovoltaici.
Aggiornata la guida dell'Agenzia delle Entrate
In proposito, l'Agenzia delle Entrate ha aggiornato a ottobre 2025 la guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” (in allegato), che fornisce le indicazioni utili per richiedere correttamente il beneficio fiscale, illustrando modalità e adempimenti.
Cosa prevede la legge di bilancio 2025
Come è noto, sulla detrazione per il recupero del patrimonio edilizio si sono succeduti negli ultimi anni numerosi interventi legislativi. Le ultime novità sono quelle introdotte dalla legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024) che, modificando l’articolo 16-bis del Tuir, ha anticipato al 1° gennaio 2025 l’entrata in vigore dell’aliquota di detrazione ridotta del 30% e ha introdotto nel Tuir il nuovo articolo 16-ter, prevedendo un limite agli oneri e alle spese detraibili per i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro.
Per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, la stessa legge ha rimodulato i termini di fruizione e le aliquote di detrazione, prevedendo benefici più elevati se le spese per l’intervento sono sostenute da un titolare di diritto di proprietà (o di diritto reale di godimento) sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
Non c'è solo la detrazione Irpef
I benefici fiscali per i lavori sul patrimonio immobiliare non si esauriscono con la detrazione Irpef. Altre significative agevolazioni, infatti, sono state introdotte negli anni. Tra queste, per esempio, la possibilità di pagare l’Iva in misura ridotta e quella di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale.