In occasione dell'evento organizzato da Confindustria "Connecting for Ukraine’s future prosperity – Side event to the URC", Anima Confindustria ha richiamato l’attenzione sulle potenzialità di crescita nel settore della meccanica in Ucraina, un paese che, nonostante le attuali difficoltà, continua a rappresentare un mercato di interesse per le imprese italiane.
«Le tecnologie della meccanica made in Italy – afferma Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria – possono rappresentare una risorsa fondamentale per la ricostruzione e il rinnovamento delle infrastrutture in Ucraina, contribuendo a garantire una manifattura altamente competitiva e accelerando così il processo di avvicinamento all'Europa, un obiettivo che il governo di Kiev ha ripetutamente sottolineato come imprescindibile».
Dal 2021 al 2024, l'export della meccanica italiana verso l'Ucraina ha subito un significativo calo (-38,5%), passando da 221 milioni a 136 milioni di euro. Questo trend negativo è chiaramente correlato al conflitto che ha scosso la nazione e ha impattato gravemente le dinamiche economiche e commerciali. Tuttavia, è importante sottolineare che la fase di crisi può anche aprire spazi per nuove opportunità all’interno del progetto “Reconstruction of Ukraine”, che si propone di promuovere la ripresa dell’economia ucraina tramite l’intensificazione degli scambi commerciali e lo sviluppo di nuovi settori.
Ricchezza delle materie prime e tecnologie
L’ampia e diversificata presenza di risorse naturali, nonché la ricchezza di materie prime critiche in Ucraina, si integra molto bene con la capacità di sfruttamento che le tecnologie delle aziende italiane offrono in tutto il mondo. Questo connubio può portare a un significativo sviluppo dello scambio commerciale tra Italia e Ucraina sia in import che in export.
Durante l’intervento all'evento "Connecting for Ukraine’s future prosperity - Side-event to the URC", il vicepresidente di Anima Confindustria, Alberto Zerbinato, ha evidenziato come «la cooperazione tra Italia e Ucraina possa generare sinergie fruttifere, facilitando lo scambio di competenze e il rafforzamento delle reti industriali. In particolare, ricordiamo che l’Ucraina è un territorio ricco di materie prime che in Italia scarseggiano, mentre l’Italia può garantire tecnologie all’avanguardia e know-how che possono contribuire a fare crescere l’economia locale. La guerra non solo devasta le vite delle persone, ma porta anche a un'instabilità globale che inibisce lo sviluppo e la prosperità. È imperativo riconoscere che i conflitti armati non sono mai la soluzione: investire nella pace e nel dialogo è fondamentale per garantire un futuro di stabilità e prosperità condivisa».
Come ricorda Pietro Almici «L'incertezza e le tensioni create dai conflitti limitano il commercio internazionale e ostacolano la cooperazione tra le nazioni. Anima Confindustria auspica che il conflitto possa terminare il prima possibile, per dare inizio a un nuovo periodo di collaborazione e supporto alle imprese. Solo attraverso una cooperazione strategica possiamo contribuire a un futuro prospero e sostenibile per l'Ucraina».