L’industria italiana dell’illuminazione attraversa una fase di rallentamento. Nei primi nove mesi del 2025, il fatturato del comparto ha registrato una flessione del 5,5%, mentre la produzione industriale segna un calo ancora più marcato (-8,4%). È quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Ufficio Studi ANIE Federazione per ASSIL, l’associazione di riferimento delle aziende dell’illuminotecnica.
Un dato che conferma una dinamica meno favorevole rispetto all’industria elettrotecnica nel suo complesso (+0,4%) e a quella manifatturiera (-1,1%), ma che va letto in un contesto più ampio, fatto di trasformazioni strutturali e nuove opportunità.
Il peso strategico del settore illuminazione nell’economia italiana
Nonostante il rallentamento, l’industria dell’illuminazione in Italia resta un pilastro strategico. Il 2024 si è chiuso con un fatturato di poco superiore ai 3 miliardi di euro (-7,4% rispetto al 2023), confermando l’Italia come secondo polo produttivo dell’Unione Europea, dopo la Germania.
Il comparto conta 1.219 imprese attive e oltre 16.350 addetti. Inoltre, per ogni euro generato dai produttori, l’intera filiera – che include grossisti, distribuzione e installazione – attiva tra 3 e 5 euro aggiuntivi, generando un valore complessivo stimato tra 7,3 e 12,9 miliardi di euro.
Export illuminotecnica: rallentamento nel 2025, ma prospettive di ripresa dal 2026
Sul fronte dei mercati esteri, l’Italia si conferma nel 2024 al 9° posto tra gli esportatori mondiali di illuminotecnica e al 2° nell’UE, con vendite all’estero prossime ai 2 miliardi di euro. Tuttavia, il primo semestre 2025 evidenzia una contrazione superiore al 7%, dovuta soprattutto alla debolezza di mercati chiave come Germania e Francia.
L’Unione Europea continua ad assorbire oltre la metà dell’export italiano, mentre sul fronte import cresce il peso dell’Asia. La Cina ha superato il 45% delle importazioni nel 2024, raggiungendo i 634 milioni di euro.
Secondo le stime di ExportPlanning, nel 2025 le esportazioni di illuminazione dovrebbero chiudere con un calo di circa -3%, ma dal 2026 è atteso un ritorno alla crescita, in linea con la ripresa della domanda mondiale.
Le imprese ASSIL: prudenza nel breve periodo, moderato ottimismo nel medio termine
Alla luce di questo scenario, ASSIL – che rappresenta circa 90 imprese associate, con un fatturato complessivo di 2,1 miliardi di euro e oltre 6.300 addetti – ha realizzato una survey interna per comprendere le strategie delle aziende.
«Le nostre imprese guardano ai prossimi tre anni con prudenza sul quadro economico generale, ma con un moderato ottimismo verso i mercati interno ed estero» – afferma Carlo Comandini, Presidente di ASSIL. Oltre il 50% degli associati continua infatti a considerare l’export un pilastro fondamentale per la crescita del settore.
Prezzi, concorrenza e digitalizzazione: le principali criticità
Tra le principali criticità segnalate dalle aziende emergono la pressione sui prezzi e la crescente preferenza del mercato per prodotti a basso costo, soprattutto nel residenziale e nella GDO. La concorrenza internazionale nei LED standard comprime i margini e penalizza i produttori che puntano su qualità, design e durata, valori non sempre riconosciuti lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.
Un’altra sfida chiave è la digitalizzazione, considerata indispensabile ma complessa: richiede nuove competenze, investimenti continui in ricerca e sviluppo e la capacità di stare al passo con un’evoluzione tecnologica molto rapida.
Smart lighting e Human Centric Lighting: le opportunità di crescita
Accanto alle difficoltà, emergono però opportunità concrete. «La digitalizzazione e lo smart lighting rappresentano i fronti più promettenti» – prosegue Comandini. Cresce la domanda di sistemi intelligenti di controllo, soluzioni per l’efficienza energetica, building automation, illuminazione adattiva e Human Centric Lighting.
In questo ambito, le imprese vedono un nuovo mercato da presidiare attraverso l’integrazione di hardware, software e servizi, trasformando l’illuminazione in una leva strategica per la transizione energetica.
Nuovi mercati e regole più chiare per sostenere il futuro del settore
Un’altra leva fondamentale resta l’apertura a nuovi mercati internazionali. Nord America, Medio Oriente e Far East rappresentano aree ad alto potenziale, dove il design e la qualità del Made in Italy continuano a essere fattori distintivi.
Le imprese chiedono inoltre regole europee più stabili, incentivi mirati all’innovazione e un maggiore sostegno alla formazione. In questo contesto, l’industria dell’illuminazione potrà tornare a crescere solo diventando più digitale, più internazionale e più allineata ai driver della transizione energetica, rafforzando al tempo stesso la capacità di comunicare il valore dell’illuminazione di qualità.
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