Attualità

Conto Termico 3.0: cosa cambia con il nuovo decreto

Gli enti del Terzo Settore equiparati alle PA. Incentivabili anche gli impianti solari fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Possibile accedere agli incentivi anche attraverso Comunità Energetiche Rinnovabili o configurazioni di autoconsumo collettivo

lunedì 25 agosto 2025 - Alessandro Giraudi

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Dopo il via libera il 5 agosto scorso in sede di Conferenza Unificata, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il decreto Conto Termico 3.0, che aggiorna e potenzia il meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni, finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici. 

Il testo prevede un limite di spesa annua di 900 milioni, di cui 400 destinati alle Pa e 500 per i privati.

Impianti agrivoltaici, indicazioni dalle Regioni

Dando l'ok in Conferenza Unificata, le Regioni hanno evidenziato anche l’opportunità che, nel caso di impianti agrivoltaici, si verifichi sempre la conformità rispetto alle linee guida del MASE o a quelle regionali, e che sia sempre presente la cosiddetta relazione agronomica, in modo da preservare l’attività agricola e pastorale.

Le novità del decreto 

Il nuovo decreto semplifica l’accesso al meccanismo, amplia la platea dei beneficiari, aggiorna le tipologie di interventi agevolabili e le spese ammissibili, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e dei prezzi di mercato. 

Sono potenziati anche gli interventi ammissibili in ambito terziario.

Tra le principali novità introdotte vi è l’estensione dei beneficiari, con gli enti del Terzo Settore equiparati alle amministrazioni pubbliche. Sono aggiornati inoltre i massimali di spesa, specifici e assoluti, per adeguarli ai nuovi costi di mercato

Il perimetro degli edifici coinvolti per gli interventi di efficienza energetica, finora riservati alla PA, è ampliato anche agli edifici non residenziali privati.

In aggiunta agli interventi già previsti, quali l’isolamento termico, l’installazione di pompe di calore o di collettori solari, sono incentivabili nuove tipologie di intervento quali ad esempio gli impianti solari fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, purché installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con pompe di calore elettriche.

Il nuovo decreto riconosce una copertura media del 65% delle spese ammissibili che arriva al 100% nel caso di interventi realizzati su edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti, scuole pubbliche, ospedali e strutture sanitarie pubbliche, comprese quelle residenziali, di cura, assistenza o ricovero.

Viene introdotta la possibilità, per soggetti pubblici e privati, di accedere agli incentivi anche attraverso Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o configurazioni di autoconsumo collettivo.

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), responsabile dell’attuazione del meccanismo, provvederà all’aggiornamento del portale informatico per la presentazione delle richieste entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

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