Attualità

Legge di Bilancio 2026, Confprofessioni: luci e ombre su pagamenti della PA e contrattazione collettiva

Natali: “Passi avanti sui pagamenti, ma restano criticità sulle pendenze fiscali. Positivo il segnale sulla detassazione dei rinnovi contrattuali”

lunedì 22 dicembre 2025 - Redazione Build News

shutterstock_2172756483 fonte Shutterstock

Segnali contrastanti emergono dagli emendamenti e sub-emendamenti del Governo alla Legge di Bilancio 2026 che incidono su due temi centrali per il lavoro professionale: i pagamenti della Pubblica amministrazione e la detassazione degli aumenti contrattuali. A evidenziarlo è Confprofessioni, che interviene nel dibattito parlamentare sottolineando sia i miglioramenti introdotti sia le criticità ancora irrisolte.

Sul fronte dei pagamenti della PA ai professionisti, la Confederazione accoglie positivamente le modifiche apportate nel corso dell’iter legislativo, che hanno consentito di superare alcune impostazioni iniziali giudicate eccessivamente penalizzanti. In particolare, è stata eliminata la previsione dell’auto-certificazione della regolarità fiscale e contributiva ed è stato disposto il rinvio dell’entrata in vigore della norma al 15 giugno 2026.

Rimangono tuttavia criticità significative, legate soprattutto alla disparità di trattamento tra professionisti e altre categorie di lavoratori e ai possibili effetti sulla liquidità degli studi professionali. A destare maggiore preoccupazione è il riferimento alle pendenze fiscali non definitive, che potrebbero comunque incidere sulla possibilità di incassare compensi già maturati.

«Sono stati eliminati alcuni profili palesemente sproporzionati, ma il nodo delle pendenze fiscali non definitive resta aperto», afferma Marco Natali, presidente di Confprofessioni. «Il rischio è che i professionisti siano costretti a farsi carico di obblighi non ancora definitivi pur di incassare compensi già maturati, con evidenti ricadute sulla continuità dell’attività professionale». Da qui l’auspicio che lo slittamento dell’entrata in vigore rappresenti «il preludio per la soppressione definitiva della norma».

Più positivo, invece, il giudizio sulla detassazione degli aumenti contrattuali. La misura viene estesa anche ai rinnovi sottoscritti nel 2024 e a una platea più ampia di beneficiari, riconoscendo il ruolo della contrattazione collettiva in un contesto economico complesso e caratterizzato da forti pressioni sul potere d’acquisto.

«La detassazione degli aumenti contrattuali va letta come un segnale di attenzione verso la contrattazione collettiva», conclude Natali. «In prospettiva, sarà però necessario accompagnare questo intervento con politiche più strutturali, capaci di valorizzare la contrattazione collettiva di qualità e la reale rappresentatività delle parti sociali».

Confprofessioni continuerà a monitorare l’evoluzione del provvedimento e a mantenere aperto il confronto con le istituzioni, affinché le norme approvate garantiscano equità, certezza del diritto e sostenibilità per il lavoro professionale.

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti

Attualità
Bonus elettrodomestici: boom immediato di richieste e fondi verso l’esaurimento

AIRES: “Una risposta senza precedenti. Ora serve continuità nella prossima legge di...


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Dello stesso autore