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Manutenzione caldaia, quando il bollino non basta
Il caso della provincia di Livorno dopo il fallimento della società di manutenzione
giovedì 21 maggio 2015
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Redazione Build News
Aver pagato la manutenzione della caldaia con tanto di bollino attaccato alla stessa, e aver conservato le ricevute del versamento, potrebbe non bastare. Questa la denuncia del Movimento consumatori territoriale di Piombino, riportata su quotiano il Tirreno, che ha ricevuto visite e telefonate con richiesta d’aiuto da parte di una ventina di persone.
IL CASO. I cittadini in sostanza lamentano il fatto che, la ditta affiliata a Eni - Plurienergy - che ha effettuato il controllo del biennio 2012/2013, non ha mai versato alla Provincia la tariffa di 10 euro per l’autodichiarazione dell’impianto termico. L’ente livornese, data l'impossibilità di accertare la conformità della caldaia, chiede agli interessati il pagamento dell’ispezione pubblica di Ealp (agenzia energetica della Provincia di Livorno). Il tutto ovviamente a «onere dell’utente», al quale non basta avere appiccicato all’impianto il bollino né aver conservato la ricevuta di versamento.
LA RISPOSTA DELL'AGENZIA ENERGETICA. Il punto di vista dell’Agenzia energetica della Provincia è chiaro: è vero, Plurienergy non ha versato i 10 euro dell’autodichiarazione, ma proprio per questo ci è impossibile verificare lo stato di conformità dell’impianto, nonostante bollino e ricevute. Sta quindi al cittadino pagare il nuovo controllo. L’agenzia energetica, però, dopo aver ribadito la necessità di pagare il nuovo controllo, consiglia ai cittadini coinvolti di rivalersi su Eni «in quanto garante della professionalità e solvibilità della ditta stipulante il contratto di franchising».