Segnali poco incoraggianti per la meccanica applicata all’edilizia: le ultime elaborazioni di Anima Confindustria, diffuse in occasione della presentazione di MCE 2026, indicano un comparto che fatica a recuperare slancio. Per il 2025, le proiezioni parlano di una flessione complessiva del 2,2% rispetto all’anno precedente, in un contesto caratterizzato da oscillazioni della domanda sia interna sia estera.
La contrazione coinvolge gran parte dei segmenti analizzati. Gli impianti termici si attestano a 3,7 miliardi (-1,9%), con un export in discesa del 2,7%; i sistemi aeraulici scendono a 3,9 miliardi (-3,8%); il trattamento delle acque registra cali compresi tra l’1% e il 2,8% nelle produzioni civili e industriali.
Tiene meglio, pur in riduzione, il grande settore della rubinetteria e delle valvole, che resta il più rilevante con oltre 9,3 miliardi di euro di valore.
Il presidente Almici sottolinea come le imprese della filiera stiano rispondendo con investimenti in integrazione digitale, monitoraggio intelligente e soluzioni ad alta efficienza energetica. Per sostenere il comparto, osserva, serve però un quadro normativo stabile e un supporto concreto alla competitività.
MCE 2026 offrirà una vetrina internazionale alle tecnologie rappresentate da Acism, Aqua Italia, Assoclima, Assopompe, Assotermica e Avr, con un programma ricco di incontri dedicati alla transizione energetica e all’innovazione. Un ruolo che, come evidenziato da Massimiliano Pierini di RX Italy, contribuisce a dare visibilità alle esigenze dell’industria e a promuovere l’espansione dell’export sui mercati esteri.