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Revisione delle direttive sugli appalti pubblici: la Risoluzione del Parlamento europeo

Secondo la Risoluzione del 9 settembre 2025, la revisione delle direttive sugli appalti pubblici dovrebbe concentrarsi sulla promozione di criteri qualitativi, sulla razionalizzazione delle procedure di appalto e sulla garanzia del miglior rapporto qualità/prezzo per il denaro dei contribuenti

venerdì 19 settembre 2025 - Alessandro Giraudi

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Il recepimento delle norme europee in materia di appalti pubblici nel diritto nazionale “è talvolta inefficace, il che comporta incoerenze nell'attuazione, incertezza giuridica e ostacoli nell'accesso per gli operatori economici. Per evitare tali lacune nell'attuazione e garantire un'applicazione coerente, è opportuno istituire quadri di orientamento dettagliati per assistere gli Stati membri nel recepimento efficace delle norme”.

Così il Parlamento europeo nei considerando della sua Risoluzione del 9 settembre 2025 sugli appalti pubblici (in allegato), inviata al Consiglio UE e alla Commissione europea.

Al punto A dei considerando il Parlamento dell'Unione Europea ricorda che “gli appalti pubblici rappresentano circa il 14% del prodotto interno lordo dell'UE e fungono da importante strumento per la crescita economica, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), l'innovazione, la sostenibilità e la coesione sociale, nonché per promuovere l'industria locale e posti di lavoro di qualità nell'UE e per sostenere la transizione verso catene di approvvigionamento e modelli imprenditoriali resilienti, anche nelle catene di subappalto”.

Obiettivi strategici, trasformazione digitale e raccomandazioni specifiche

Dopo i considerando, la Risoluzione indica gli obiettivi strategici, le sfide principali e gli ambiti suscettibili di miglioramento. Una sezione è dedicata alla trasformazione digitale degli appalti pubblici europei; infine, la Risoluzione fornisce raccomandazioni specifiche per il loro miglioramento. 

Come revisionare le direttive 

Secondo il Parlamento UE, la revisione delle direttive sugli appalti pubblici “dovrebbe concentrarsi sulla promozione di criteri qualitativi, sulla razionalizzazione delle procedure di appalto e sulla garanzia del miglior rapporto qualità/prezzo per il denaro dei contribuenti. Ciononostante, le norme in materia di appalti pubblici devono tenere conto della natura specifica dei diversi settori e industrie e degli obiettivi specifici delle amministrazioni aggiudicatrici, riconoscendo che un approccio uniforme alle misure normative, come i termini di pagamento, può non essere adatto a tutti i settori, e che sono necessarie disposizioni su misura nelle normative settoriali per garantire che i quadri generali in materia di appalti siano in linea con le realtà operative e finanziarie specifiche del settore”. 

Incoraggiare la qualità e la flessibilità negli appalti pubblici

La Risoluzione del 9 settembre 2025 afferma inoltre che “le gare d'appalto vincenti dovrebbero essere scelte in base a quella che la singola amministrazione aggiudicatrice ritiene essere la soluzione economicamente migliore tra quelle presentate, al fine di incoraggiare un maggiore orientamento alla qualità e una maggiore flessibilità negli appalti pubblici”. 

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