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Superbonus 110%, Giorgetti: no del Governo alla proroga nelle forme conosciute

Il titolare del MEF in question time alla Camera: “La stima dell'impatto macroeconomico del 110 è incerta, mentre la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa. Misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente”

giovedì 14 settembre 2023 - Redazione Build News

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Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha risposto ieri 13 settembre in question time alla Camera all'interrogazione n. 3-00631 che ha chiesto “se confermi la proroga al 2024 del superbonus 110 per cento, con particolare riguardo agli interventi relativi a condomini, e, in generale, quali siano le intenzioni del Ministro interrogato in merito alla proroga dei bonus edilizi e alla riattivazione della cessione dei crediti, considerate anche le richieste che solo un anno fa avanzava l'attuale maggioranza di Governo”.

Nell'illustrare l'interrogazione, il deputato Leonardo Donno (M5S) ha dichiarato: “Ministro, considerata la sua presenza, presumo che il mal di pancia le sia passato. Intanto, però, a soffrire sono centinaia di migliaia di imprenditori e cittadini che avete tradito. State polverizzando un'eredità del più 11 per cento di PIL nel biennio 2021-2022. Citiamo alcuni dati: Nomisma certifica che il superbonus, a fronte di 88 miliardi investiti, ha prodotto un valore economico di oltre 200 miliardi, un risparmio medio in bolletta di 1.000 euro per ogni abitazione e un totale di 30 miliardi risparmiati dalle famiglie. Inoltre, ha generato un milione di posti di lavoro e ha rilanciato l'edilizia in Italia. Ricordo che prima del nostro intervento in questo settore eravamo fanalino di coda in Europa, la stessa Europa che, solo pochi giorni fa, ha attestato che il vostro scellerato stop ai bonus edilizi ha causato una riduzione della crescita del PIL. Insomma, un disastro! Allora, Ministro, di fronte a tutto questo, noi chiediamo cosa intendete fare sulla proroga dei bonus edilizi, sulla riattivazione della cessione dei crediti e sulla proroga al 2024 del superbonus 110 per cento. È una risposta che aspettano centinaia di migliaia di imprenditori e cittadini italiani”.

Giorgetti: la stima dell'impatto macroeconomico del 110 è incerta

Giorgetti ha risposto nei seguenti termini: “Signor Presidente, onorevoli colleghi, in primo luogo, in relazione alle premesse formulate dagli interroganti in merito all'impatto macroeconomico positivo dell'agevolazione in esame, occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno rilevato il carattere espansivo del superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette a un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti. Inoltre, non si può tralasciare che il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica, essa deve essere, cioè, sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici. Come specificato, tra gli altri, da Banca d'Italia, l'effetto espansivo verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche. A questo bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del superbonus, tramite l'aumento dei prezzi nel settore. In sintesi, se da una parte la stima dell'impatto macroeconomico del superbonus 110 per cento è incerta, dall'altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima Nota di aggiornamento al DEF. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche 6 castelli”.

No alla proroga nelle forme conosciute

“Con riferimento, invece, ai quesiti posti dagli interroganti”, ha aggiunto Giorgetti, “proprio per questo motivo non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Come rilevato dagli stessi, il mercato di acquisto dei crediti è ripartito, grazie anche all'impegno del Governo, e con le certificazioni della natura di tali crediti. Proprio per questo sono allo studio dell'Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione”.

La replica di Santillo (M5S)

“Ministro, la sua risposta non ci soddisfa per niente”, ha replicato il deputato Agostino Santillo (M5S). “Lei sta continuando in una narrazione tossica. Queste sono menzogne al solo scopo di cercare di coprire quanto farete con questa manovra lacrime e sangue, che sarà nel segno dell'austerità. Le parole di elogio per il superbonus arrivavano dall'Europa, arrivavano dalla sua stessa maggioranza, arrivavano da Forza Italia, primo partito di maggioranza a difendere il superbonus, arrivavano dalla sua Lega, dalla Lega del segretario Salvini, arrivavano dalla Presidente Meloni, che in campagna elettorale testualmente diceva di tutelare i diritti del superbonus e migliorare le agevolazioni edilizie. Noi quelle parole non le dimentichiamo, Ministro. Poi, mi scusi, Ministro: ma non era lei al MiSE quando il Presidente Draghi è andato in Europa a portare il Piano nazionale di ripresa e resilienza che destinava la maggior parte dei finanziamenti proprio al superbonus? Era lei o no? A noi, sì, sembra che fosse lei a essere lì.

I benefici del superbonus li hanno citato tutti: Istat, Eurostat, l'Ufficio parlamentare di bilancio, Banca d'Italia, Censis, Nomisma, Fondazione commercialisti. Uno studio di Fondazione commercialisti, tra l'altro siglato dal suo consigliere personale, Enrico Zanetti, ci ha spiegato una cosa semplice: il superbonus aumenta il PIL più di quanto aumenti il debito. La morale della favola è che il rapporto tra debito e PIL è diminuito di 13 punti dal 2020 al 2022, liberando capacità fiscale che questo Governo, con la sua sciagurata politica, ha di fatto dilapidato.

Ministro, il 12 luglio di quest'anno sono venuto a trovarla, con il Presidente Conte e con gli esodati. Lei ha promesso di intervenire con urgenza, con un dispositivo che finalmente sbloccasse i crediti incagliati. Oggi ANCE ci dice che 320.000 famiglie sono sull'orlo del precipizio per i crediti incagliati a causa dei vostri mancati interventi. Ministro, la prossima volta che avrà mal di pancia pensi a quelle 320.000 famiglie”, ha concluso Santillo.

Leggi anche: “UE: lo stop al superbonus ha contribuito al calo del Pil dell'Italia

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