“Il flusso dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi, relativi in particolare al Superbonus e utilizzati in compensazione o detrazione di imposta, continuerà a comportare un aumento del fabbisogno di cassa del settore statale, contribuendo in modo determinante alla temporanea crescita del rapporto debito/PIL. L’impatto di questo fattore è atteso raggiungere il picco nell’anno in corso (pari all’1,9 per cento del PIL), in lieve aumento rispetto al 2024, in quanto sconta quota parte dell’intero ammontare di crediti da Superbonus emersi e accumulati nel periodo 2020-2024”.
Lo prevede il Documento di Finanza Pubblica 2025, approvato il 9 aprile scorso dal Consiglio dei Ministri.
Dal 2027 in netto ridimensionamento l’impatto dei crediti da Superbonus
“Dal 2027 l’impatto dei crediti di imposta da Superbonus è atteso in netto ridimensionamento (con una riduzione di 0,7 punti percentuali in rapporto al PIL rispetto al 2026), favorendo il ritorno del rapporto su un sentiero discendente”, si legge nel DFP.
Il comparto delle costruzioni
Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, il Documento di Finanza Pubblica 2025 definisce molto rilevante il rimbalzo congiunturale della produzione, in quanto pari al 5,9%. La fiducia nel settore si mantiene su livelli storicamente elevati.
Nel comparto delle costruzioni è migliorato anche il tasso che misura i ritardi di pagamento.
Le costruzioni hanno fornito un contributo positivo all’aumento dell’attività economica generale, in quanto continuano a beneficiare della messa a terra dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dando slancio al segmento non residenziale.